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Tumore al seno, all’ospedale di Torrette con l’ottobre in rosa partono i test genomici – VIDEO

A Torrette il mese in rosa coincide con l'avvio dei primi test genomici gratuiti per le pazienti. Ne abbiamo parlato con la direttrice della Clinica Oncologica Rossana Berardi

Rossana Berardi, oncologa e tesoriere AIOM

ANCONA – Ospedale di Torrette di Ancona in rosa per il mese della prevenzione del tumore al seno. Ottobre, come di consueto, è il periodo dell’anno dedicato alla sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in questa forma neoplastica.

L’ospedale regionale di Torrette in rosa

Nonostante i progressi messi a segno dalla ricerca, con l’87% delle pazienti che oggi è vivo a 5 anni dalla diagnosi, il tumore al seno resta la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile. A Torrette il mese in rosa coincide con l’avvio dei primi test genomici, una nuova “arma” a disposizione della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, guidata dalla professoressa Rossana Berardi, ordinario di oncologia all’Università Politecnica delle Marche.

Si tratta di uno strumento importante nella battaglia contro il cancro al seno, in quanto consente al medico di stabilire quale sia il miglior piano terapeutico per il tumore. Insomma studiando i geni della malattia si è in grado di capire se il farmaco funzionerà. Grazie ai test genomici infatti, il medico è in grado di prevedere il rischio di recidiva e di conseguenza ha la possibilità di escludere la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale, così da evitare tossicità alla paziente. Questo tipo di analisi viene eseguita su un campione di tessuto prelevato durante la biopsia o l’intervento chirurgico.

«I test genomici sono ormai una realtà nell’ambito della nostra Regione Marche – spiega la professoressa Rossana Berardi -, perché nel mese di settembre sono stati approvati con una delibera di Giunta. Offriranno una importante opportunità alle pazienti operate al seno: una parte di queste è infatti candidabile ad un approfondimento biomolecolare alla ricerca di alcuni geni che potranno, in alcuni casi, evitare la chemioterapia».

Test che sono offerti gratuitamente alle donne operate al seno, che possiedono le caratteristiche biologiche specifiche, grazie ad «uno specifico finanziamento ministeriale» spiega. Le Marche sono state «una tra le prime Regioni ad aver recepito l’opportunità messa in campo dal ministero», fa notare Berardi, e da questo mese di ottobre partiranno i primi test, che vengono offerti stabilmente a tutte le pazienti che posseggono «recettori per gli ormoni positivi e proteina HER 2 negativa, un particolare sottogruppo di tumori al seno, frequente». L’obiettivo è quello di verificare se la chemioterapia post operatoria sia effettivamente necessaria «o se se ne può fare a meno».

Nell’ambito della medicina di precisione, dal giugno scorso è stato attivato all’ospedale regionale di Torrette il Molecolar Tumor Board, un gruppo regionale multidisciplinare il cui obiettivo è quello di mappare il tumore dei pazienti, attraverso l’analisi di pannelli di geni che possono consentire ai malati di accedere ai protocolli terapeutici più innovativi, così da personalizzare la cura.

«Dal momento dell’attivazione – prosegue – abbiamo discusso ben 15 pazienti provenienti da tutte le oncologie marchigiane e questo è un dato estremamente importante, in quanto gratuito per i malati ed efficace per le loro terapie». Ogni anno alla Clinica Oncologica afferiscono in media circa 2mila nuovi pazienti l’anno, affetti da diverse tipologie tumorali, malati che si aggiungono a quelli già seguiti e diagnosticati negli anni precedenti.

«Sempre di più stiamo allungando la vita delle persone – spiega – e stiamo aumentando la percentuale di guarigione». Fra le nuove terapie impiegate a Torrette, in aggiunta alle tradizionali, come chemioterapia, ormonoterapia e terapie locoregionali, si affiancano i farmaci biologici “intelligenti” in quanto vanno a colpire le cellule tumorali. Una terapia che può «sostituire o in alcuni casi aggiungersi alle terapie come la chemioterapia».

Poi c’è l’immunoterapia, che «oggi più che mai è trasversalmente utilizzata in tanti tipi di tumore – conclude -, a volte come monoterapia, altre in combinazione con la chemioterapia». A far ben sperare poi ci sono le nuove terapie in arrivo e le sperimentazioni in corso che potranno presentare delle ulteriori opportunità per le pazienti.

Il consigliere regionale Mirko Bilò (Lega), presente al momento dell’accensione dell’illuminazione in rosa dell’ospedale di Torrette, sottolinea l’impegno della Regione con l’approvazione di una deliberazione della Giunta regionale, con cui si riconoscono le modalità organizzative relative all’esecuzione dei test genomici per le pazienti operate per tumore al seno.

«Un passo importante – spiega Bilò – per le pazienti marchigiane perché queste analisi molecolari sono ora disponibili gratuitamente nella nostra regione. Questo “ottobre rosa” segna l’assoluta certezza per i cittadini marchigiani di avere in questo nostro Sistema Sanitario Regionale tutto ciò che serve, le eccellenze professionali di elevato profilo e un’alternativa concreta ai “viaggi della speranza” fuori regione».

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