Ancona-Osimo

Commercio di vetture a chilometri zero, sgominata banda con base ad Ancona. Coinvolte due agenzie di pratiche auto

La truffa messa in atto in tutta Italia a danno di ignari clienti. In due anni profitti per 500 mila euro. Nei guai due donne romene e tre uomini, quest'ultimi ancora irreperibili. L'operazione è stata condotta dai carabinieri della Stazione dorica di Brecce Bianche

ANCONA – “Chilometri zero“. È questo il nome dell’operazione che hanno portato avanti i carabinieri della Stazione di Ancona di Brecce Bianche, con indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ancona Daniele Paci. Nei guai 5 persone. Nel mirino la truffa di vendita di automobili in tutta Italia con falsi chilometraggi e false revisioni con profitti, tra il 2017 e il 2019, per oltre 500.000 euro. Questa mattina, giovedì 20 giugno, tra Ancona e Vicenza il blitz dei militari che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di 2 donne di origine rumene ritenute responsabili a vario titolo – unitamente ad altri 3 indagati, tuttora irreperibili e in corso di ricerca – di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in commercio, nella vendita di autovetture alle quali venivano ridotti i chilometri.

La vicenda – Le misure eseguite nel capoluogo dorico e in provincia di Vicenza sono frutto di un’attività di indagine dove gli inquirenti nel periodo compreso tra gennaio 2017 e aprile 2019 sono riusciti a dimostrare la compravendita di più di 130 autovetture alle quali erano state, mediante una sofisticata apparecchiatura, artificiosamente ridotti i chilometri, ottenendo in tal modo delle autovetture commercialmente più appetibili per le ignare vittime.

Il gruppo criminale, con sede operativa ad Ancona, pubblicizzando sui principali motori di ricerca la loro attività commerciale, riusciva ad ottenere, grazie ai prezzi concorrenziali per il prodotto offerto, in ragione della qualità delle autovetture messe in commercio – innumerevoli contatti da clienti da tutto il territorio nazionale. I clienti invitati nelle sedi di via Di Vittorio e di via G. Rossa nel capoluogo per visionare le autovetture, credendo di trattare con vere concessionarie, formalizzavano l’acquisto, incappando nel raggiro.

Tredici le regioni italiane coinvolte con le vendite: Marche, con 71 casi; Abruzzo, 12, Umbria, 11, E. Romagna, 11; Molise e Lazio 9; Toscana, 8; Puglia, 5; Veneto, 3; Lombardia, 3; Piemonte, 1; Sardegna, 1; Liguria, 1.

I carabinieri della Stazione di Ancona Brecce Bianche, che hanno condotto le indagini, sono riusciti ad analizzare centinaia di vendite di autoveicoli risultate tutte anomale. Questo perchè presentavano alterazioni del contachilometri, arrivando – in moltissimi casi – a riduzioni di oltre 200.000 chilometri, ovvero fino al triplo delle misurazioni originali,  rendendo, in tal modo, veri e propri “bidoni”, pericolosi anche per l’incolumità dei passeggeri e della stessa circolazione stradale. Inoltre, alcune erano falsamente classificabili come “unico proprietario”.

Ulteriore elemento, per ottenere la fiducia dei clienti, era legato alla revisione: le vetture messe in vendita risultavano averla eseguita, anche quando non era così. Proprio su questo punto le indagini si sono allargate ad un’officina di revisioni auto, che costantemente certificava l’esito positivo del controllo con i chilometri scalati.
L’organizzazione grazie alla grande pubblicità sul web, tra gli anni 2017 ed il 2019, ha, pertanto, ottenuto profitti per oltre 500.000 euro.

Dalle indagini sono emerse anche le responsabilità di due agenzie di pratiche auto di Ancona che, in accordo con gli arrestati, favorivano i passaggi di proprietà falsificandone gli atti.

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