Ancona-Osimo

A Portonovo troppe barche ancorate sotto costa: ipotesi numero chiuso nelle baie

La Capitaneria di Ancona ha intenzione di sottoporre al Comune l'ipotesi dei gavitelli per l'ancoraggio. Ecco la posizione del comitato Mezzavalle

ANCONA – Le temperature infernali spingono i diportisti a prendere la via del mare. Ma a farne le spese sono le baie del Conero prese d’assalto dalle imbarcazioni. In particolare il tratto di mare al largo della spiaggia di Mezzavalle dove la linea di demarcazione dei 300 metri dalla riva, che delimita l’area di balneazione, spesso non viene rispettata. Il pattugliamento quotidiano della Guardia Costiera non basta a scoraggiare i furbetti del mare che, allo scorgere in lontananza dello scafo della Capitaneria, si affrettano a correggere la posizione di ancoraggio. 

Il contenzioso

Il contenzioso, infatti, s’innesca a causa dell’assenza delle boe di segnalazione, portate alla deriva, se non addirittura affondate, dalle mareggiate. «Abbiamo già sollecitato la concessionaria (in questo caso la Cooperativa Atlante, ndr) ad adoperarsi per il ripristino» assicura l’assessore alla manutenzione Stefano Foresi. Fatto presente che la linea di confine delle acque interdette alle imbarcazioni è posta a 300 metri dalla riva se si tratta di arenili sabbiosi e a 100 metri per le coste a picco, resta comunque il problema del numero delle boe di segnalazione che di regola devono essere poste ad una distanza di 50 metri l’una dall’altra. «Per incentivare i diportisti al rispetto della norma, suggerirei di intensificare il numero delle boe», sottolinea il comandante Donato De Carolis della Guardia Costiera che, tra le proposte, avanza anche quella di organizzare meglio la sosta in mare con la presenza dei gavitelli, ovvero boe galleggianti a cui le barche possono ormeggiarsi senza ancorarsi al fondale.

Il tavolo di confronto 

«Porterò la proposta al prossimo tavolo di confronto con l’amministrazione comunale di Ancona – afferma il comandante – la decisione a monte deve essere presa da loro». In quanto lo specchio d’acqua interessato è di competenza del Comune che potrebbe gestire direttamente l’utilizzo dei gavitelli o pure darlo in concessione. In alcune zone costiere d’Italia, come molto più ampiamente in Croazia, la soluzione dei gavitelli, che quindi esclude l’ancoraggio libero, si è rivelato utile alla tutela dei fondali e soprattutto a una regolamentazione dell’afflusso di imbarcazioni. Altri metodi per evitare il sovraffollamento in mare non ce ne sono. «Fondamentalmente il mare è di tutti – specifica il comandante De Carolis – senza una norma, come ad esempio Biella relativa all’ipotesi dei gavitelli, non si può impedire alle imbarcazioni di sostare nel rispetto delle leggi».

Le infrazioni

Il punto, però, è proprio questo: il rispetto delle regole per l’incolumità dei bagnanti. Infatti sono numerose le segnalazioni di natanti che sfrecciano sotto costa. Oppure ancorati dentro il limite delle acque riservate alla balneazione. Non ultima la segnalazione da parte del Comitato Mezzavalle sempre in prima linea nella difesa della tutela della spiaggia e di chi ne fruisce. Ieri (24 luglio), per mantenere alta l’attenzione su questi temi, si è svolta la diciassettesima Nuotata di Mezzavalle. «Non possiamo abbassare la guardia» ribadisce il presidente Claudio Molinelli, che mette in evidenza «una disparità di trattamento tra la spiaggia di Mezzavalle e le altre di Portonovo – puntualizza -. Il 1 giugno erano già state posizionate le boe di segnalazione in tutta la baia tranne a Mezzavalle, perché questa è una spiaggia libera e non ci sono gli operatori economici». 

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