Ancona-Osimo

Traffico di droga internazionale: arrestati corrieri anche nella Marche

Dalle fiamme gialle disarticolato un sodalizio criminale con sede in Veneto. Sequestrati 420 kg di droga proveniente dall'Albania e dall'Olanda

Immagine di archivio


Dalle fiamme gialle disarticolato un sodalizio criminale con sede in Veneto. Sequestrati 420 kg di droga proveniente dall’Albania e dall’Olanda. Sequestrati beni e denaro per un valore di circa 2 milioni di euro. Arrestati 17 corrieri in diverse regioni italiane, tra cui le Marche nella provincia di Ancona.

La vicenda

Nelle prime ore di oggi, 16 novembre, su delega della Procura Distrettuale di Venezia, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita Organizzata (S.C.l.C.O.), con l’ausilio di unità cinofile, due elicotteri e altri Reparti del Corpo, per un totale di oltre 100 persone impiegate, hanno dato esecuzione a due ordinanze del Giudice per le indagini preliminari. Sono state disposte.
rispettivamente, l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 19 soggetti (14 in carcere e5 agli arresti domiciliari, di cui uno residente in Germania), tutti indagati in ordine al reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, e il sequestro di beni per un milione di euro circa.

La misura degli arresti domiciliari in territorio tedesco e stata eseguita attraverso l’emissione di un mandato di Arresto Europeo della Procura di Venezia, che si e avvalsa della collaborazione di Eurojust peri contatti con l’organo collaterale. Inoltre, tre degli indagati, che al momento dell’esecuzione si trovavano in territorio albanese,
sono stati tratti in arresto dalle Forze di polizia di quel Paese, attivate dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.), anche per li tramite dell’Ufficiodell’Esperto per la Sicurezza in Albania, a seguito di ricerche disposte dal Ministero della Giustizia ai fini della loro successiva estradizione in Italia.
Contestualmente, sono in corso di esecuzione numerose perquisizioni nelle province di Treviso, Venezia, Monza Brianza e Ravenna.

Durante le Indagini sono stati acquisiti, Inoltre, significativi elementi di riscontro alle evidenze indiziarie delle intercettazioni, che hanno condotto all’arresto di 17 corrieri (nelle province di Ancona, Arezzo, Bari, Bergamo, Bologna, Modena, Novara, Ravenna, Udine, Venezia e Verona) e al sequestro di cocaina, eroina, hashish e marijuana, per oltre 420 chilogrammi, del valore stimato – al dettaglio – di oltre 34 milioni di euro, e di denaro contante per quasi un milione.
Fatta salva la presunzione di innocenza, al termine dell’attività investigativa, tuttora nella fase delle indagini preliminari, sono stati iscritti nel registro degli indagati, allo stato, 65 soggetti, principalmente di nazionalità albanese e italiana, ritenuti, a vario titolo, coinvolti nel traffico illecito di sostanze stupefacenti provenienti dall’Olanda, attraverso la Germania, e dall’Albania, per essere destinate al territorio nazionale.

Secondo l’ipotesi accusatoria, un albanese residente a Ponte di Piave (IV) è considerato li promotore del sodalizio criminale. Le Investigazioni delle Fiamme Gialle padovane, svolte sotto la direzione della Procura Distrettuale di Venezia, traggono origine dall’arresto di un uomo albanese e una donna italiana, fermati a Padova nel gennaio 2020, e dal sequestro di 2 chili di eroina rinvenuti nell’autovettura a loro in uso. I successivi accertamenti, sviluppati sulla scorta dell’analisi dei tabulati delle utenze telefoniche del soggetti sospettati di essere contigui ai predetti arrestati e di numerosi servizi di osservazione e pedinamento, consentivano di ricostruire la filiera del narcotraffico, accertandone la provenienza da soggetti albanesi stanziati in Veneto, a loro volta in grado
di rifornirsi di ingenti quantitativi provenienti dall’Albania e dall’Olanda. Le Indagini, proseguite con intercettazioni ambientali, telefoniche, installazione di numerose telecamere e sistemi elettronici di tracciamento del posizionamento, permettevano di acquisire elementi di responsabilità nei confronti soggetti albanesi, operanti tra le province di Treviso, Venezia e Padova, e che sarebbero dediti all’approvvigionamento e alla
distribuzione di significativi quantitativi di droga su tutto li territorio nazionale.

Inoltre, nel corso delle attività investigative sarebbero stati individuati numerosi corrieri, che trasportavano denaro contante e droga in doppifondi realizzati all’interno degli automezzi utilizzati, facendo la spola tra Italia, Albania e Germania, e due basi logistiche nel Comuni di Eraclea (VE) e Musile di Piave (VE), adibite a stoccaggio della sostanza stupefacente importata.

La stessa organizzazione si avvaleva, inoltre, di telefoni cellulari criptati di provenienza albanese, dotati del sistema di messaggistica istantanea “MATRIX” e utilizzati per curare la logistica e la movimentazione degli ingenti quantitativi di droga. Le chiavi di cifratura di tale sistema di comunicazione non consentivano di intercettare le conversazioni tra gli utenti, che erano muniti di appositi codici per eventuali contatti. Proprio attraverso la citata piattaforma l’associazione sarebbe stata in grado di gestire, in maniera sicura, gli ordini ricevuti dai clienti, stanziati anche in Regioni del sud Italia (Puglia, Calabria e Lazio), e ricercare autisti disposti ad effettuare le consegne, impiegando autovetture con apposite intercapedini accessibili tramite sofisticati congegni elettronici.
La Procura di Venezia ha inoltro disposto gli accertamenti patrimoniali, che hanno permesso di individuare i beni riconducibili ai principali indagati, per un controvalore stimato di un milione di euro circa, tra cui una società elvetica di produzione e coltivazione di canapa, intestata formalmente alla moglie del dominus del sodalizio. A cui si aggiungono 7 beni immobili e diverse autovetture di pregio, che sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

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