Ancona-Osimo

Traffico di alcolici senza pagare l’Iva, sentiti il funzionario della Dogana e uno dei due spedizionieri

Interrogatorio di garanzia in carcere per due degli otto arrestati nell'abito dell'operazione della guardia di finanza. I legali hanno chiesto la revoca della custodia cautelare

Porto di Ancona

ANCONA – Interrogatorio di garanzia oggi al carcere di Montacuto per il funzionario della Dogana e uno dei due spedizionieri finiti in manette per un traffico di alcolici senza i pagamenti dell’Iva e dell’accise. Martedì scorso gli arresti effettuati dalla guardia di finanza (leggi l’articolo).

Il primo, 65 anni, originario di Reggio Calabria, ha risposto a tutte le domande del giudice, spiegando la sua versione dei fatti e affermando di non conoscere gli altri arrestati se non i due spedizionieri e la guardia giurata che gravitano nel suo stesso ambito lavorativo, al porto. Il funzionario, difeso dall’avvocato Paolo Tartuferi, era tranquillo e ha risposto a tutte le domande del gip Antonella Marrone. Il legale ha fatto richiesta di scarcerazione o gli arresti domiciliari.

Sempre a Montacuto si è svolto l’interrogatorio di garanzia anche per uno dei due spedizionieri, originario di Ancona ma residente fuori città. L’uomo è difeso dall’avvocato Paola De Pinto che ha chiesto le revoca delle misure cautelari in carcere.
Il giudice ha cinque giorni di tempo per decidere.
Nell’operazione della finanza, denominata “Meeting”, sono state otto le misure cautelari emesse su richiesta della procura di Rieti che ha coordinato la fase delle indagini preliminari poi integrate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona.

La guardia giurata e il secondo spedizioniere finiti in manette ad Ancona sono agli arresti domiciliari.

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