Ancona-Osimo

Tpl, prima sperimentazione in Italia. Conerobus dota due mezzi di un innovativo sistema anticollisione

Il sistema segnala pericoli di tamponamento, di investimento di pedoni, rileva il mantenimento della distanza di sicurezza, il rispetto dei limiti di velocità e offre assistenza nel mantenimento della corsia di marcia

Rendering dell'autobus con il sistema anticollisione installato

ANCONA – Conerobus avvia la sperimentazione di un innovativo sistema anticollisione, pensato appositamente per segnalare ai conducenti dei mezzi pubblici situazioni di pericolo mentre sono al volante. Questa tecnologia, messa a punto dalla società israeliana Mobileye specializzata nello sviluppo di soluzioni avanzate per l’assistenza alla guida, è già utilizzata all’estero e grazie alla sperimentazione di Conerobus viene impiegata nel trasporto pubblico locale per la prima volta in Italia.

Da sin. Muzio Papaveri, presidente Conerobus, e Carmine Ianzano, responsabile tecnico di Swarco Mizar

Il sistema segnala in particolare pericoli di tamponamento, di investimento di pedoni, rileva il mantenimento della distanza di sicurezza, il rispetto dei limiti di velocità e offre assistenza nel mantenimento della corsia di marcia. Secondo l’accordo stretto da Conerobus con Swarco Mizar, partner europeo della Mobileye, la sperimentazione verrà avviata su due autobus della rete urbana. «L’obiettivo – sottolinea Muzio Papaveri, presidente Conerobus – è prevenire gli incidenti per garantire sempre più la sicurezza ai nostri utenti, ai nostri autisti, ai pedoni e a chi circola su altri mezzi. Grazie a questa sperimentazione, avremo anche la mappatura dei rischi lungo i percorsi degli autobus e potremo mettere a punto eventuali correttivi unitamente all’Amministrazione comunale».

«Questa iniziativa – aggiunge Papaveri – è parte di un cammino che Conerobus sta seguendo guardando a standard di sicurezza sempre più elevati: abbiamo fatto molta formazione al personale, abbiamo ottenuto la certificazione ISO 39001 sulla sicurezza stradale, raggiungendo già importanti risultati come la riduzione degli incidenti di oltre il 20%. Adesso introduciamo una tecnologia che darà un valido e ulteriore supporto agli autisti in questa direzione».

Gli strumenti installati sui bus sono composti da due unità: una telecamera ad altissima risoluzione, posizionata sul parabrezza del veicolo e dotata di un processore capace di analizzare le immagini in tempo reale, e un minidisplay da cruscotto per mostrare al conducente il tipo di alert. Il dispositivo fornisce avvisi visivi e acustici, attraverso i quali avverte l’autista della presenza di potenziali scenari di pericolo, dandogli il tempo di reagire.

In presenza di pericolo si accende il simbolo del pedone color arancione e rosso, a seconda del rischio. Inoltre, a bordo di uno dei due bus, sono state installate ulteriori due minicamere nelle parti laterali del veicolo. La sperimentazione durerà 5 mesi. Inizialmente il sistema di avviso al conducente non verrà attivato, per poi passare ad una seconda fase di prova con alert. L’intenzione è di mettere a confronto i dati raccolti nelle due fasi, per valutare i punti più pericolosi dei percorsi effettuati ed eventuali miglioramenti delle condizioni di guida in sicurezza.

Questa tecnologia si basa sull’efficacia degli alert in presenza di pericolo immediato. Secondo statistiche riportate dalla Swarco Mizar, il fattore umano è responsabile del 93% degli incidenti stradali e, di questi, l’80% è dovuto a disattenzione durante i 3 secondi che precedono la collisione (fonte: National Highway Traffic Safety Administration, agenzia governativa statunitense); un avvertimento preventivo di almeno 2 secondi consentirebbe di scongiurare fino almeno il 98% delle collisioni (fonte: gruppo assicurativo AXA). I conducenti di trasporto pubblico sono esposti ad ulteriori fattori di rischio, come la presenza di angoli ciechi, corsie miste e restringimenti di carreggiata, o come la disattenzione di passeggeri appena scesi dal bus e dei conducenti di altri veicoli.

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