Ancona-Osimo

Torna ad Ancona il festival “La Mia Generazione”. Notte bianca in centro con i Subsonica

Dal 5 all'8 settembre, tra la Mole e il centro storico, tornerà la rassegna con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi. Tra le novità di questa edizione il concerto speciale della band torinese che si esibirà al porto antico

ANCONA – Dagli headliner dEUS, Subsonica e La Crus, alle rockstar come Dave Rowntree dei Blur, Martin Duffy dei Primal Scream e Andy Smith dei Portishead. Sono solo alcuni degli ospiti del festival La Mia Generazione che tornerà ad Ancona per la seconda volta, con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi, cantautore e storica voce dei La Crus. Dopo il successo della scorsa edizione, la kermesse si arricchisce di importanti novità: ospiti internazionali, progetti speciali, nuove location e una giornata in più che si aggiunge alla già intensa maratona dedicata alla musica degli anni ’90.

Dal 5 all’8 settembre la Mole Vanvitelliana sarà il luogo fulcro della manifestazione che tornerà anche nel centro città e, per la prima volta, abbraccerà il porto antico dove sabato 7 settembre, alle 21.30, ci sarà il concerto dei Subsonica che, a 20 anni da “Microchip emozionale”, chiuderanno il tour italiano proprio ad Ancona. Un concerto speciale che, coinciderà con la notte bianca del centro, in cui la band torinese proporrà un omaggio al disco che 20 anni fa fece fare al gruppo il grande salto di qualità.

Tutt’altro che un festival in stile amarcord, La Mia Generazione quest’anno mette a confronto artisti che hanno segnato la scena musicale di diverse decadi. Tanto che si arriverà alla contemporaneità con la partecipazione di cantautori quali Colapesce, Maria Antonietta, Lucio Corsi e Max Collini. Dunque uno spettacolo nello spettacolo, che attraverserà varie epoche musicali. Fatto di incontri, mostre, dj set, sonorizzazioni, performance in acustico e concerti live. A completare la manifestazione il consueto market, allestito lungo il Canalone Spanditori della Mole Vanvitelliana, con oggettistica e vinili.

Da sin. Mauro Ermanno Giovanardi e gli assessori Paolo Marasca e Ida Simonella

«Compiere un passo in più rispetto all’anno zero di questo festival era un obiettivo fissato subito dopo la conclusione dell’esordio di un anno fa – afferma l’assessore alla Cultura e al Turismo Paolo Marasca – e a giudicare dalla line up possiamo dire di aver centrato il primo traguardo. Il secondo non poteva che essere l’incremento delle location coinvolte, con uno sguardo al centro città. E se l’anno scorso abbiamo portato il festival in piazza del Papa, quest’anno abbiamo voluto instaurare una liaison con il porto antico dove approderemo con il concerto dei Subsonica. Il terzo importante aspetto di questo festival riguarda la trasversalità, ovvero la capacità di mettere a confronto più generazioni di artisti, partendo dal periodo d’oro del pop-rock italiano degli anni ’90 fino all’attualità dei nuovi cantautori che stanno riscuotendo grande consenso in tutto il Paese. La Mia Generazione Festival è a tutti gli effetti un contenitore d’arte e di cultura musicale che sfocia in una riflessione sui cambiamenti sociali e culturali del nostro tempo. È un festival che alimenta la crescita di Ancona, e coinvolge operatori del territorio anno dopo anno. Tutto questo lo rende assolutamente speciale».

«Il respiro internazionale del festival era doveroso – spiega il direttore artistico Mauro Ermanno Giovanardi – così come portare i temi che infiammarono la generazione rock degli anni ’90 a confrontarsi con i sogni che permeano i brani e i testi dei cantautori tra i più seguiti oggi. L’interazione tra punti di vista di protagonisti di generazioni diverse è stato lo stimolo per iniziare un percorso per il futuro, già da questa seconda edizione. Lo scheletro della manifestazione è rimasto lo stesso, aggiungendo una giornata di eventi, e su questo impianto ho lavorato per ampliarne la struttura e lo spessore. Un focus sui 25 anni dalla nascita del Brit Pop e della scena Trip Hop. I 20 anni dall’uscita di Microcip Emozionale con l’ultima data del tour dei Subsonica, che esce dalla Mole per andare al porto antico e regalare alla città un evento unico per la Notte Bianca; i 20 anni da Ideal Crash, l’album più importante dei dEUS, e la ripresa dello spettacolo dei La Crus “Mentre Le Ombre Si Allungano“, che è scaturita proprio pensando alla seconda edizione del festival. Insomma visto che la prima edizione era andata benissimo, era necessario proseguire col botto».

dEUS (Foto: Alessandra Ruyten)

I numeri parlano chiaro: 22 ospiti, 7 location coinvolte, 4 giornate di spettacoli, 4 artisti internazionali e 4 progetti speciali. Ben 4 gli innesti internazionali che il festival proporrà in questa seconda edizione. Su tutti il concerto dei dEUS (6 settembre, ore 21,30 – ingresso 12 euro + dp) alla Corte della Mole Vanvitelliana. La band di Anversa, nata artisticamente nel 1991 e ancora in attività, ha contribuito a definire il genere “art-rock” arricchendolo di venature jazz e soluzioni sperimentali. Attualmente in tour in Europa, porteranno dal vivo ad Ancona una grande panoramica su tutta la loro produzione discografica. Ma gli anni ’90 sono stati anche gli anni del Brit-Pop, e dunque non poteva mancare un focus sull’ultima grande “british invasion”. Infatti giovedì 5 settembre il festival aprirà una finestra sul periodo di maggior successo del pop inglese con una doppia intervista al batterista dei Blur (Dave Rowntree) e al tastierista dei Primal Scream (Martin Duffy) che dopo aver raccontato i giorni gloriosi della “Cool Britannia” (21,30 Spazio Cinema della Mole Vanvitelliana) si esibiranno in un dj set serale al Lazzabaretto (ore 23,30). Parallelamente l’Inghilterra assisteva alla nascita di una contaminazione tra elettronica e pop: il trip-hop. E i Portishead furono tra i principali esponenti. Per omaggiare questa scena straordinaria, che ebbe grandi influenze sulle band elettro-pop e ambient-pop arrivate successivamente, La Mia Generazione Festival proporrà il dj set di Andy Smith dei Portishead venerdì 6 settembre alla Corte della Mole Vanvitelliana (ore 1,00).

La Crus

L’originalità di un festival si riconosce anche dalle produzioni uniche, a volte realizzate appositamente per la manifestazione. È il caso di Colapesce, che venerdì 6 settembre allo Spazio Cinema della Mole Vanvitelliana (ore 22,45) si esibirà nella sonorizzazione del film “Isole di fuoco” del regista Vittorio De Seta (1955). Oppure il triplo live con Massimo Zamboni, Edda e Riccardo Sinigallia che domenica 8 settembre si alterneranno sul palco della Corte della Mole Vanvitelliana (ore 18,30). E la stessa sera, alle 21,30 allo Spazio Cinema, Mauro Ermanno Giovanardi si ricongiungerà con Cesare Malfatti per riproporre uno degli spettacoli più emozionanti dei La Crus. A venti anni dalla prima rappresentazione torna in scena “Mentre le ombre si allungano – appunti scenici per voci, suoni e immagini“, spettacolo simbolo dell’approccio artistico/avanguardista dei La Crus e capostipite delle performances multidisciplinari di quella stagione rivoluzionaria che fu il rock italiano degli anni ’90. Ed è grande l’attesa anche per il concerto dei Subsonica che, a 20 anni da “Microchip emozionale”, chiuderanno il tour italiano proprio ad Ancona (7 settembre, Porto Antico ore 21,30 –  ingresso 15 euro + dp). Abbonamento per i concerti di dEUS e Subsonica 25 euro + dp.

I figli legittimi” è invece il titolo dell’appuntamento che vedrà protagonisti Max Collini, Maria Antonietta, Lucio Corsi, Colapesce, Emiliano Colasanti e Carlo Pastore. Condurrà il giornalista e direttore di Radio Popolare, Carlo Chicco. Quando la generazione di Afterhours, La Crus, Subsonica e Bluvertigo era all’apice del successo, tra il pubblico dei loro concerti, probabilmente, c’erano molti degli autori che oggi hanno avuto il merito di aver riportato i giovani nei live club. E da qualche parte, in qualche modo, deve esserci un fil rouge che lega i “padri” a questi “figli legittimi”. Venerdì 6 settembre all’Auditorium della Mole Vanvitelliana (ore 19,30) si andrà alla scoperta delle radici musicali e culturali della nuova generazione, proprio per indagare i punti di contatto e di rottura con gli artisti che li hanno preceduti.

 

 

 

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