Ancona-Osimo

Tommaso Polenta: «L’Ancona sarebbe la chiusura di un cerchio»

L’esterno classe ’90 sarà quasi sicuramente uno dei primi colpi dell’Anconitana di Stefano Marconi. «Giocare per la squadra della propria città è il sogno di tutti». Ieri intanto è stata ufficializzata la Prima Categoria

Tommaso Polenta ai tempi dell'Ancona Primavera. Per lui sarebbe un grande ritorno

ANCONA- È arrivata, proprio ieri (giovedì 31 agosto) l’ufficialità della Prima categoria per l’Anconitana di Stefano Marconi. L’indiscrezione presente da giorni è stata così confermata e ora, finalmente, si può pensare all’aspetto tecnico. Dopo un’estate allucinante per i colori biancorossi la gran parte della tifoseria non aspetta altro, indipendentemente dalla categoria assegnata, che tornare sui gradoni per far sentire tutta la sua vicinanza alla neonata società dorica. La macchina organizzativa voluta dal nuovo patron prosegue spedita. L’allestimento della rosa è stato affidato a Sebastiano Vecchiola, nel ruolo di DS, e Marco Lelli, mister stimato e apprezzato dalla piazza. I giocatori che arriveranno dovranno essere motivati e vogliosi di riportare, il più velocemente possibile, Ancona nelle piazze che merita diventando parte integrante di questo progetto. Uno dei primi nomi che, al netto di sorprese dell’ultima ora, dovrebbe far parte della nuova Ancona è l’esterno classe 1990 Tommaso Polenta, ex Camerano Calcio, considerato un autentico lusso per la categoria.

Polenta, aspettando l’ufficialità, dovresti essere tra i primi giocatori che sposeranno il nuovo corso dell’Anconitana, qual è il tuo stato d’animo?
«Aspetto che sia la società a confermarlo pubblicamente. Da parte mia c’è entusiasmo e grande voglia di tornare a vestire questi colori. Sarebbe per me la chiusura di un cerchio, avendo iniziato a giocare a calcio proprio dalle giovanili dell’Ancona. Ho parlato con il DS Vecchiola, ma aspettiamo per l’ufficialità».

L’emozione di giocare davanti alla Curva Nord è più forte di ogni categoria?
«Speravo nella chiamata dell’Ancona, a prescindere dalla categoria che avrebbe fatto. Giocare davanti alla curva Nord è un grande stimolo, sarebbe sicuramente una emozione unica».

C’è stato un contatto con Marco Lelli?
«Non ho ancora avuto modo di parlare con il mister, ma lo conosco già in quanto mi ha allenato qualche anno fa in Eccellenza. Mister Lelli è una garanzia e con lui l’Anconitana è in ottime mani. Riesce a tirar fuori sempre il meglio da ogni suo giocatore».

Con la maglia del Camerano

Vincere e soltanto vincere per quest’anno?
«Assolutamente sì. Non esistono alternative. Lo dobbiamo ai nostri tifosi che tanto hanno sofferto in quest’estate travagliata dal punto di vista sportivo. Dobbiamo fare in modo che siano orgogliosi di noi come noi lo siamo di loro. Pertanto massima umiltà, ma vincere è d’obbligo, lo meritano.»

Essere parte del progetto che vuole riportare Ancona nelle categorie che gli competono ti renderebbe orgoglioso da anconetano?
«Ricordo quando, da piccolino, andavo allo stadio e vedere quella curva cantare mi riempiva di gioia. Ora la possibilità di poter giocare e lottare per loro è per me motivo di grande orgoglio. Ho voglia di contribuire alle gioie di questa società e di questa tifoseria. Essendo Anconetano doc giocare per la squadra della propria città penso sia il sogno di ogni calciatore»

È Stefano Marconi la persona giusta per il rilancio del calcio cittadino?
«Ho la sensazione che sia una persona seria, fortemente motivata e innamorata di questi colori. Proprio quello che serve per rilanciare il calcio dorico. Mi auguro che con lui l’Anconitana possa spiccare il volo»

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