Ancona-Osimo

Il tifo anconetano in lutto, oggi l’ultimo saluto a “Favoloso”

Si celebreranno oggi alla chiesa del Crocifisso di Ancona (all'interno capienza ridotta per via della normativa anti-Covid) i funerali dello storico tifoso biancorosso Fabio Giovagnoli scomparso ieri a causa di un brutto male

Fabio Giovagnoli
Fabio Giovagnoli, per tutti ad Ancona "Favoloso"

ANCONA – Si terranno oggi alle 15 alla chiesa del Crocifisso di Ancona, all’interno del “suo” quartiere degli Archi, i funerali di Fabio Giovagnoli lo storico tifoso dell’Ancona conosciuto da tutti come “Favoloso“. Non mancheranno di certo gli ultimi saluti, sia all’interno della parrocchia (dove i posti saranno limitati a causa della normativa vigente anti-Covid) sia all’esterno nel piazzale. Un abbraccio con chi nella vita era riuscito a farsi volere bene da tutti per il suo carattere solare e positivo, sempre al seguito dei colori biancorossi. La sua grande passione coltivata negli anni.

Poco più di quarantenne (43 anni) la brutta malattia con cui stava combattendo lo ha costretto alla resa venerdì mattina lasciando un enorme vuoto in tutti i suoi conoscenti. Ha combattuto come un leone, a lungo, fino all’ultimo. Era un nome conosciuto quello di “Favoloso” nel Rione degli Archi, in particolar modo al porto dove ha condotto gran parte della sua vita. Lo ha voluto salutare la Curva Nord Ancona: «Oggi piangiamo un nostro fratello scomparso prematuramente, ci stringiamo forte al dolore della famiglia e amici. Ciao Favoloso non ti scorderemo mai». Lo hanno voluto salutare anche le tifoserie gemellate, tra cui quella genoana: «Genova piange un fratello favoloso, ciao Fabio sempre con noi” e quella napoletana: “Ciao Fratello anconetano…Fabio Vive”».

Tanti messaggi di affetto e cordoglio sui social, e non solo. Dagli amici degli Archi, giovani e meno giovani, e quelli dello stadio, che con lui hanno vissuto una miriade di trasferte a sostegno della maglia dorica. Aneddoti, racconti e pezzi di vita di un tifoso che ha camminato fianco a fianco con i suoi compagni. Che oggi lo saluteranno, per l’ultima volta. In quella che per tutti sarà sempre casa sua, gli Archi.

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