Ancona-Osimo

Test covid: quanti ne esistono, quali danno diritto al Green pass e perché dubitare se il prelievo è indolore

Tamponi salivari, molecolari, antigienici, rapidi e nasali: quali di questi (se negativi) sono validi per ottenere la certificazione verde? Lo abbiamo chiesto a due esperti che ci hanno aiutato a fare chiarezza

Il gazebo della Farmacia dell'Orologio, in piazza Roma, ad Ancona. Qui, tamponi nasali mattina e pomeriggio

ANCONA – Salivari, molecolari, antigienici, rapidi e nasali: troppa confusione sui tamponi covid. Quanti ne esistono, quali test (se negativi) danno diritto al green pass e quali, al contrario, non sono certificabili? Abbiamo provato a fare chiarezza grazie all’aiuto di due esperti, la dottoressa Maria Vittoria Ferranti, della “Farmacia dell’Orologio” di Ancona, e Dario Arcagni, del “Laboratorio analisi AB”.

In piazza Roma, è dentro il gazebo della farmacia di Ferranti che si effettuano i tamponi. Si tratta degli antigienici rapidi (o nasali), che danno diritto – per i non vaccinati – alla certificazione verde, valida 48 ore, cioè due giorni, «tanto che – sottolinea Ferranti – ho diverse prenotazioni dal 15 ottobre, perché la gente (non vaccinata) ne farà uno ogni due giorni al fine di recarsi al lavoro». Difatti, dal 15 ottobre l’obbligo di passaporto vaccinale varrà pure per tutti i lavoratori del settore privato.

Il costo degli antigienici rapidi può variare da farmacia a farmacia, ma il tetto massimo è di 15 euro. All’Orologio costano «così per gli adulti e 8 euro per la fascia d’età 12-18». Il nasale rapido «si fa in dieci minuti ed è efficace» – spiega la dottoressa Ferranti. I tamponi nasali possono essere effettuati anche in autonomia a casa propria, previo acquisto in farmacia (qui, il prezzo è di 8,90 euro). Ma «in questo caso niente Green pass, in quanto non si ritiene valida l’autocertificazione».

La dottoressa Maria Vittoria Ferranti, della Farmacia dell’Orologio di Ancona

Alla farmacia dell’Orologio, costano invece un euro in più (cioè 9.90) i test salivari molecolari, «vendibili in farmacia e affidabili, ma non certificabili» e dunque l’eventuale negatività non dà diritto al Green pass. Green pass che, invece, si ottiene con la negatività da test naso-faringeo, più comunemente conosciuto come test molecolare.

A effettuare i molecolari è il «Laboratorio analisi AB», in cui è possibile fare anche l’antigienico rapido. Com’è la richiesta in questi giorni? E i dati sono preoccupanti? «No, la richiesta di tamponi molecolari, da noi, è bassa – commenta Arcagni – e riferita, fortunatamente, più a motivi di praticità e necessità che a motivi di contagio», come invece accadeva prima, soprattutto durante il picco pandemico. Oggi, infatti, l’esito negativo del molecolare è necessario per viaggiare in alcuni Paesi (mentre in altri basta l’antigienico) e per accedere a talune strutture sanitarie. Il tampone naso-faringeo, il cui prelievo coinvolge naso e gola, «ha il costo di una 60ina d’euro e dà diritto al green pass per 48 ore».

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(foto Vesna Harni da Pixabay)

AB effettua anche tamponi antigienici, ma la richiesta, rispetto alle farmacie, è contenuta, perché qui si rilascia il codice (outcode) per scaricare il Green pass, che non viene quindi stampato istantaneamente, come in farmacia. «Però, ci stiamo adoperando e a breve sarà così anche da noi» – evidenzia Arcagni, che nota una differenza di trattamento con le farmacie: «Loro hanno diritto al rimborso di 7 euro per gli antigienici effettuati agli under 18, mentre i laboratori no. Spero nella formalizzazione dell’apposito protocollo d’intesa (scaduto il 30 settembre)».

Nel Lazio, l’Asur distribuisce tamponi salivari molecolari: sono affidabili? «Non mi esprimo sulla veridicità del risultato – dicono da AB – ma il nodo sembra più amministrativo. Mi spiego: in Regione, non esiste un codice univoco per questo tipo di esame, che, quindi, verrebbe trasmesso come naso-faringeo e ciò non pare possibile». E il tampone antigienico è affidabile? «Beh, il discorso si traduce nella modalità di prelievo. Bisogna essere attenti all’accuratezza del prelievo e non appoggiare il bastoncino a metà narice, perché si potrebbero nutrire dubbi sulla quantità di materiale raccolto». Della serie: dubitiamo se il test è indolore.

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