Ancona-Osimo

Tari quanto mi costi, la classifica dei capoluoghi di provincia nello studio della Uil Marche

Ecco quanto emerge dal report dell'Ufficio studi della Uil che ha esaminato le variazioni della Tari sui comuni capoluogo di provincia che hanno registrato negli ultimi 5 anni aumenti medi del 7,7%, con punte del 69%

ANCONA – Pesaro è la più cara davanti ad Ancona, Macerata e Ascoli quelle dove si paga meno Tari. È quanto emerge dal report dell’Ufficio studi della Uil che ha esaminato le variazioni della Tari sui comuni capoluogo di provincia che hanno registrato negli ultimi 5 anni aumenti medi del 7,7%, con punte del 69%.

Lo studio ha preso in esame le utenze domestiche di una famiglia di 4 persone con un Isee di 25mila euro che vive in un appartamento di 80 metri quadrati. A Pesaro questo nucleo famigliare pagherebbe 329,46 euro, cifra aumentata di quasi il 13% nell’ultimo quinquennio. Non stanno meglio gli anconetani: 320,95 euro di tassa, l’11,2% rispetto al 2018. La piazza più economica? Ad Ascoli nel quinquennio preso in esame la tassa è addirittura diminuita del 5,7%. Gli ascolani per il 2022 hanno pagato 180,60 euro, terza città più economica d’Italia dietro Belluno e Novara e davanti alla vicina Macerata (182,28 euro) mentre Fermo registra un costo di 194,04 euro per il 2022 con un aumento percentuale dell’1,77% rispetto al 2021 e dell’1,32% rispetto al 2018.

«Non c’è solo il tema del caro bollette che ha riguardato elettricità e gas a pesare sui conti delle famiglie – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – Tra i costi delle abitazioni abbiamo anche le tariffe della raccolta dei rifiuti solidi urbani, un tema legato all’efficienza e all’efficacia del servizio in un settore che ha bisogno di investimenti e infrastrutture relativi al ciclo integrato dei rifiuti. Vanno accelerati gli investimenti del PNRR e dei fondi della coesione europei e nazionali che riguardano il ciclo integrato dei rifiuti».

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