Ancona-Osimo

Talenti e cucina, Michele Antonelli in finale a Milano con il piatto “Spin the Cauliflower” Gira il cavolfiore

Lo chef del GastroBi di Villa Musone di Loreto, con il suo mentore Simone Gottardello, alla finale di Spyca S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-2023

Michele Antonelli e Simone Gottardello alla finale di Spyca S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-2023

Dieci giovani e agguerriti talenti della cucina italiana che si sfidano in una gara nel segno dell’eccellenza, ognuno affiancato e supportato da un top chef in veste di mentore: il 28 gennaio torna Spyca, la “S.Pellegrino Young Chef Academy Competition”, edizione n.5, eccezionalmente ospite di “Identità Milano 2023” evento dedicato alla cucina d’autore che accoglie i più importanti protagonisti del mondo della ristorazione e dell’ospitalità.

I dieci finalisti italiani, seguiti dai loro mentori, sono pronti a sfidarsi per accedere alla Grand Finale del 2023 e conquistare il prestigioso titolo. Tra loro c’è anche un marchigiano: è Michele Antonelli di Gastrobi di Villa Musone di Loreto (Ancona) con lo chef veneto Simone Gottarello quale mentore. Sfiderà: Marco Apicella, Al Peschereccio, Vedano Olona (Varese), con il mentore Gianni Tarabini, La Preséf, 1 stella Michelin, Mantello (Sondrio); Danilo Vella, Grand Hotel Imperiale Resort & SPA, Moltrasio (Como), con il mentore Fabio Volonteè, Ristorante Imperialino, Montrasio (Como); Paolo Anzil, DaDa in Taverna, Milano, con il mentore Eugenio Boer, Ristorante Boer, Milano; Katherine Rios, Nina (prossima apertura), Palestro (Pavia), con il mentore Simone Nebbia, Nina (prossima apertura), Palestro (Pavia); Davide Modesti, Vivace, Brescia, con il mentore Fabio Abbattista, L’Albereta, Erbusco (Brescia); Nicholas Reina, Da Vittorio, 3 stelle Michelin, Brusaporto (Bergamo), con il mentore Paolo Rota, Da Vittorio, 3 stelle Michelin, Brusaporto (Bergamo); Silvia Mocco, Clotilde Brera, Milano, con il mentore Domenico Della Salandra, Clotilde Brera, Milano; Maria Chiara Brannetti, Six Loft, Ladispoli (Roma), con il mentore Vincenzo Di Natale, Ognissanti, Trani; Andrea Borroni, Pashà La Casa Ristorante, Conversano (Bari), con il mentore Antonio Zaccardi, Pashà, Conversano (Bari).

Il giovane chef Michele Antonelli ha da sempre la passione per cucina e la creazione di piatti locali con prodotti genuini coltivati come una volta. Con il sostegno del suo carissimo amico chef Simone Gottardello, ha iniziato a fare esperienze locali, subito dopo aver terminato gli studi. La prima esperienza a Filottrano dallo Chef Enzo Pittura. Poi, si sposta per due anni in Veneto e uno in Lombardia, dove lavora per il ristorante Da Vittorio a Brusaporto (BG), 3 stelle Michelin della famiglia Cerea. In seguito va in Finlandia, alla scoperta delle tecniche della cucina nordica. Durante la pandemia, però, il bisogno di tornare alle sue radici e alla sua terra si fa sentire, così decide di tornare in Italia. Dopo più di un anno di progettazione, durante il periodo del Covid, inaugura a Villa Musone (AN) GastroBi – Coltivatori in cucina, il 27 novembre 2021, con il cugino e maitre sommelier Matteo Antonelli (eletto Miglior sommelier delle Marche 2019, tra i vari concorsi vinti) e con Alice Leonardi, moglie di Matteo, alla sala e all’accoglienza.

Alice Leonardi e i cugini Matteo e Michele Antonelli del ristorante GastroBi di Villa Musone (AN)

Il signature dish che Michele presenterà alla finale si chiama Spin the Cauliflower, ossia Gira il cavolfiore. «Il piatto che porto in finale è la sintesi di tutte le mie esperienze fatte e il forte legame che ho con il territorio marchigiano e i piccoli produttori dai quali mi rifornisco. Un piatto che vuole lanciare un forte messaggio contro lo spreco alimentare e la sensibilizzazione a un maggiore rispetto verso le risorse umane che producono la materia prima. Vorrei creare un’unione, un legame tra il produttore e chi assaggia il piatto», spiega. «Con questa esperienza spero di farmi conoscere meglio nel mondo della gastronomia, così da avere maggiori possibilità di parlare del mio progetto GastroBi: un luogo che forse non c’era prima d’ora, con cui voglio dare una nuova chiave di lettura della ristorazione, molto più sostenibile sia come impatto ambientale sia dal punto di vista di chi ci lavora dentro».

«Conosco Michele da molti anni, l’ho seguito sin dall’inizio, da quando mi ha comunicato che si stava appassionando a questo lavoro e che voleva un consiglio su tutti gli step da affrontare», fa sapere il suo mentor nella competizione milanese, lo chef Simone Gottardello. «Gli ho dato la possibilità di lavorare con me all’Aqualux Hotel e lì mi ha dimostrato grande passione, determinazione e costanza: è riuscito, infatti, a svolgere diverse mansioni e a cambiare diverse partite. Ciò che lo ha sempre contraddistinto in cucina è la sua costante ricerca e studio, la curiosità, un grande senso per il gusto, perché ha un gran palato. Sicuramente il mio miglior allievo. Quando mi ha comunicato la sua decisione di volermi accanto come mentor, sono rimasto piacevolmente sorpreso e gli ho chiaramente detto che l’avrei fatto più che volentieri, ma che non avrei interferito sulle sue decisioni sulla creazione da presentare: il piatto doveva rappresentare al 100% un suo pensiero, un suo modo di esprimere un concetto, se lo doveva sentire suo in toto», racconta Gottardello. «Finora ho svolto il percorso da mentor dando lui consigli, ma facendo in modo che le risposte alle sue stesse domande o richieste di opinione provenissero da lui. Ho cercato di trasmettergli sempre tranquillità, perché le cose migliori nascono dalla spontaneità, perché so che può attingere da risorse proprie, quali la pianificazione e il corretto studio dei tempi, ma anche la modalità di esecuzione di un piatto e la gestione di imprevisti vari: so che se la cava alla grande».

Potete votare Michele e il suo piatto a questo link: www.sanpellegrinoyoungchefacademy.com/food-for-thought-award/italy.

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