Ancona-Osimo

Supermercati e negozi, Marche e Ancona sopra la media nazionale. Cgil: «Rischio esuberi»

Le segreterie di Ancona e Filcams lanciano l'allarme alle istituzioni: troppi spazi commerciali e le nuove realtà rischiano di creare solo all'inizio posti di lavoro per poi accorgeersi che il tessuto era già saturo

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ANCONA – Troppi supermercati e negozi nelle Marche, sopra la media nazionale. E le nuove aperture annunciate ad Ancona nella zona della Montagnola, della Baraccola e di Case Unrra spaventano la Cgil. Le segreterie di Ancona e della Filcams lanciano l’allarme alle istituzioni perché ripongano la massima attenzione sulla questione di ulteriori spazi commerciali di cui, forse, non c’è tutto questo bisogno.

Se da un lato la creazione di nuovi posti di lavoro è un elemento positivo, purché si rispettino i contratti nazionali del lavoro, dall’altro rischia di intasare un mercato che già si basa su un tessuto saturo sia per numero di marchi che per negozi esistenti. Il rischio – sottolinea la Cgil – è di dover coesistere dividendosi fatturato e clientela, per poi scaricare sui lavoratori le difficoltà finanziarie e organizzative.

Secondo l’Osservatorio Nazionale del Commercio, nell’ultima indagine disponibile relativa al 2018 e che quindi non tiene conto delle ulteriori aperture, la regione Marche presenta una densità nettamente superiore alla media italiana e alle regioni limitrofe, in materia di presenza di negozi ed esercizi commerciali. Si rileva che il rapporto tra mq commerciali (alimentari e non) per ogni 1000 abitanti è pari a 504 mq nelle Marche a fronte di una medita Italiana di 413 mq e di 331 mq nelle regioni centrali. Particolarmente rilevante anche il dato della provincia di Ancona che, se scorporato e preso nello specifico per quanto riguarda i supermercati, registra picchi importanti con quasi 130mila mq di superficie (con quasi 2600 addetti) a fronte, per esempio, dei 64mila mq di Pesaro (e circa 1500 lavoratori).

«In un momento di grande trasformazione del terziario e della grande distribuzione organizzata, Filcams Cgil e Cgil Ancona ritengono che l’apertura di nuovi esercizi commerciali debba essere accompagnata da un’analisi approfondita del territorio, condivisa anche con le parti sociali, sulle reali necessità del mercato per evitare esuberi e il non rispetto delle condizioni di lavoro delle persone che, come ha dimostrato l’attuale crisi pandemica, rappresentano un tassello fondamentale della società».

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