Ancona-Osimo

Summer School, l’immigrazione come motore di sviluppo

La politica europea della "regione Adriatico Ionica" trova spazio alla Politecnica delle Marche in una settimana ricca di appuntamenti. «Le università sono i luoghi dove i problemi complessi trovano le soluzioni», ha spiegato il Rettore Sauro Longhi

Da sinistra Mario Giordano, Sauro Longhi, Giulia Bettin

ANCONA – Immigrazione come opportunità e leva di sviluppo economico, non solo come emergenza. Sono questi i temi che saranno al centro della riflessione scientifica che sarà oggetto della Summer School “Migration issues in the Balkans”, organizzata dall’Università Politecnica delle Marche e UniAdrion (Associazione delle università dell’area Adriatico-Ionica).

Dal oggi 17 settembre fino al 22 settembre, 30 studenti provenienti da Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia,e Slovenia, si confronteranno su questo importante tema. La settimana di corso che si terrà alla Domus Stella Maris di Ancona, rientra nell’ambito di AI-NURECC, il network costituito dalle università, regioni e camere di commercio dell’area Adriatico-Ionica. Obiettivo, indurre i giovani ad approfondire attività di ricerca sulla tematica della migrazione, tema sul quale UniAdrion ha un tavolo permanete di lavoro. Le lezioni riguarderanno in particolare l’impatto economico della migrazione internazionale, i flussi migratori nella regione adriatico-ionica, la riconciliazione nello spazio post-jugoslavo e la cooperazione territoriale europea.

Un fenomeno, quello migratorio, che negli ultimi anni è letteralmente esploso a livello internazionale, accendendo i riflettori sull’emergenza umanitaria e sul tema dell’accoglienza. Ma l’immigrazione è anche e soprattutto una opportunità, questo è il messaggio corale lanciato stamane in occasione della presentazione della Summer School dedicata alle migrazioni, alla quale hanno preso parte il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, il segretario generale Uniadrion Mario Giordano, la professoressa di Economia Politica dell’Univpm e responsabile scientifico della summer school Giulia Bettin, l’Arcivescovo Ancona-Osimo Monsignor Angelo Spina, il presidente della 1^ Commissione Assemblea Legislativa Marche Francesco Giacinti, la coordinatrice della Commissione Immigrazione ANCI Marche Emma Capogrossi, la responsabile AI-NuRECC per la Regione Marche Donatella Romozzi e il presidente Camera di Commercio di Ancona Giorgio Cataldi.

Giorgio Cataldi, presidente Camera di Commercio Ancona

«Oltre all’aspetto umanitario – ha sottolineato Giorgio Cataldi – il fenomeno migratorio presenta aspetti economici e di sviluppo sociale che devono essere considerati».
È quanto emerge dai dati della Camera di Commercio.
Le Marche sono seconde in Italia per la crescita delle imprese straniere, aumentate del 4,5%. Manifatturiero, costruzioni e commercio, sono i settori che hanno registrato un incremento maggiormente. Rilevante anche il dato sull’imprenditoria femminile: una impresa su dieci nelle Marche è costituita da donne straniere. Al 30/06/2018 l’incremento delle imprese straniere ha toccato il 3,7%, mentre in Italia l’aumento è dello 0.10-0.60% circa. Dal 2010 ad oggi l’aumento totale registrato nell’ambito dell’imprenditoria femminile per il 70% è stato straniero.

Imprese condotte da donne under-35, nella misura del 19,4% contro una media generale dell’11.9%, che evidenzia che le straniere sono più propense a fare impresa. Tra di loro sono soprattutto le cinesi, seguite da rumene e marocchine, a mettersi in proprio, una fetta che tocca il 41% delle imprese straniere.

Ma le ricadute positive dell’immigrazione sul territorio non si misurano sono in termini di imprenditoria. «L’immigrazione in Italia ha portato effetti positivi rilevanti», ha evidenziato Giulia Bettin -. Gli immigrati sono una risorsa economica importante, sia dal punto di vista della sostenibilità del sistema pensionistico italiano, sia dal punto di vista della produzione di ricchezza, ambito nel quale incidono per circa il 10%. Non solo gli immigrati non tolgono lavoro agli italiani e non approfittano dei sostegni economici – spiega la Bettin – sono produttivi e supportano in maniera particolare le donne italiane offrendo servizi alle famiglie».

Badanti, baby-sitter e colf, sono i servizi offerti dagli immigrati, sui quali l’Italia è indietro, con impatto positivo sulla partecipazione delle donne italiane al mondo del lavoro. Nelle Marche il 9% della popolazione residente, è costituita da stranieri, e le comunità principali sono Albania, Romania, Marocco e Cina. «Una riflessione approfondita ed equilibrata sull’immigrazione, dai Balcani e non solo, implica analizzare con i metodi e il rigore tipici dell’analisi scientifica la dimensione, le caratteristiche e gli impatti del fenomeno, andando oltre i luoghi comuni che spesso caratterizzano il dibattito pubblico sull’argomento – ha concluso Giulia Bettin – È anche importante adottare un approccio interdisciplinare per tenere conto della multidimensionalità che caratterizza il fenomeno migratorio e le sue interazioni coi diversi aspetti del vivere sociale».

Sauro Longhi, rettore Università Politecnica delle Marche

«Le università sono i luoghi dove i problemi complessi trovano le soluzioni – ha spiegato il Rettore Sauro Longhi -. Nei laboratori di ricerca nelle aule le culture diverse trovano spazio e si arricchiscono, e dal confronto e dalla conoscenza reciproca è possibile costruire una cittadinanza globale, esattamente come si è fatto nel recente passato, dove le università hanno contributo alla costruzione dell’Europa attraverso lo sviluppo di programmi collaborativi di ricerca e di mobilità Erasmus. Questa summer school vuole proporre, con il rigore scientifico delle università, possibili strumenti per comprendere i flussi migratori che interessano i Balcani e tutta l’Europa».

«Le attività accademiche e la condivisione delle idee sono uno strumento diplomatico fondamentale per la risoluzione dei conflitti e la costruzione di un dialogo tra culture e tradizioni diverse. Il problema è complesso e una discussione non ideologica – ha sottolineato Mario Giordano – quale quella che la scuola intende promuovere – speriamo consenta di metterne in risalto le caratteristiche essenziali, rendendo evidenti le possibili conseguenze del movimento osmotico in corso. Ai partecipanti alla summer school forniremo strumenti concettuali per affrontare la gestione delle migrazioni che, senza sacrificare il dovere all’accoglienza, conducano a un rafforzamento e a un arricchimento del tessuto culturale, sociale ed economico dei paesi di arrivo delle migrazioni e,  nel medio termine, attraverso meccanismi di ‘feedback’ da guidare e favorire, anche dei Paesi da cui le migrazioni hanno origine».

Monsignor Angelo Spina

Monsignor Angelo Spina nel suo intervento ha ribadito la necessità di costruire ponti tra culture diverse, ricordando la figura di San Francesco. L’accoglienza quale chiave per costruire pace e bene. Un concetto ripreso anche da Francesco Giacinti, che ha ricordato come grazie proprio ai principi di accoglienza, contaminazione e apertura verso il prossimo l’Europa abbia potuto godere per la prima volta di 70 anni di pace consecutivi. «Un percorso pacifico di libera circolazione delle persone e di liberi scambi economici. Occorre continuare su questa linea», ha concluso.

Francesco Giacinti

«Stiamo attraversando tempi molto bui, vedere che si mettono in campo azioni come queste rincuora», ha sottolineato Emma Capogrossi, riferendosi all‘importanza di organizzare corsi di formazione sul tema migratorio. «La migrazione non è una emergenza – ha detto – ma un fenomeno strutturale che va affrontato con misure precise. Un tema che ci riguarda da vicino: Ancona è chiamata porta d’oriente perché è sempre stata aperta agli arrivi dei migranti. Il nostro mare ci porta all’accoglienza e stiamo facendo la nostra parte».

Emma Capogrossi

«L’attività della macro regione adriatico-ionica nasce dopo 14 anni di gestazione per pacificare l’area – ha detto Donatella Romozzi –  molto lavoro è stato fatto, anche se non è facile, mettere d’accordo 8 paesi, di cui 4 nell’UE e 4 in preadesione. Le Marche hanno un ruolo fondamentale nel coordinare le macroregioni e sono partner fondamentale nella fase di implementazione. L’Europa sta andando verso il federalismo, le strategie macroregionali, tra le quali quella adriatico ionica, assumono una rilevanza sempre più importante, ma occorre lavorare insieme».

Oltre alla Summer School sono previsti altri appuntamenti: da martedì 18 a venerdì 21 settembre 2018 le giornate di accoglienza per gli Erasmus arrivati alla Politecnica. L’associazione studentesca ESN ESAN Ancona, in collaborazione con Università Politecnica delle Marche daranno un caloroso benvenuto a tutti gli studenti Erasmus in arrivo ad Ancona attraverso una serie di conferenze, attività e visite guidate, per dar modo agli studenti stranieri di conoscere subito l’università, la città ed i loro compagni di avventura, gli studenti della Politecnica.

Mercoledì 19 settembre 2018 sarà la volta dell’Assemblea Generale UNIADRION alla presenza del Presidente Prof. Danilo Nikolić Rettore dell’Università del Montenegro. Giovedì 20 settembre 2018  all’interno del progetto Erasmus Mundus si terrà la presentazione dei risultati “SUNBEAM” alla Loggia Dei Mercanti di Ancona alle ore 10:00, il primo progetto finanziato sulla regione Adriatico-Ionica.

 

 

 

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