Ancona-Osimo

Il bus lo lascia a piedi perché senza mascherina. Scattano sputi e insulti

L'episodio si è verificato nelle prime ore di questa mattina su un mezzo della linea 4 di Conerobus che sta valutando l’opportunità di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine

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ANCONA – Voleva salire a bordo dell’autobus senza mascherina, ma l’autista glielo ha impedito e così l’uomo lo ha riempito di insulti e ha sputato contro il bus. Con la fase due che ha preso il via da oggi, è scattato l’obbligo delle mascherine che vanno indossate non solo negli ambienti chiusi accessibili al pubblico, ma anche sui mezzi di trasporti come bus e treni per evitare il rischio di essere contagiati dal coronavirus. Un obbligo che però non tutti evidentemente devono aver digerito bene.

L’episodio, avvenuto a bordo del mezzo della Conerobus, si è verificato nelle prime ore si questa mattina sulla linea 4: un uomo ha provato a salire a bordo senza mascherina, ma all’invito dell’autista di indossarla questo ha iniziato ad insultare il conducente e ha sputato contro il mezzo. «Un gesto incivile e, di questi tempi, anche pericoloso – fanno sapere da Conerobus – . Solo alla minaccia di chiamare le forze dell’ordine l’uomo si è allontanato. Un’uscita di scena sottolineata dai sospiri di sollievo e dagli applausi degli altri passeggeri presenti, solidali con l’autista e anche rassicurati dal rispetto delle regole per prevenire il contagio da Covid-19».

«Un episodio che condanniamo – spiega il presidente di Conerobus, Muzio Papaveri – siamo felici del comportamento del nostro collega e vogliamo sia chiaro a tutti i cittadini che noi continueremo a fare il nostro dovere, garantendo il servizio senza transigere sulla sicurezza. Lo facciamo per tutti gli utenti e per i nostri dipendenti».

Intanto però la scena è stata ripresa dall’impianto di videosorveglianza del mezzo e Conerobus sta valutando l’opportunità di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. «La tolleranza per chi non rispetta le regole è zero anche in periodo di ordinaria attività – conclude il presidente Papaveri – a maggior ragione in un momento in cui tutti siamo chiamati a maggior senso di responsabilità e sacrifici».

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