Ancona-Osimo

Suicidio medicalmente assistito, il medico di Fabio Ridolfi e consigliere regionale Cancellieri: «Il Parlamento faccia una legge con coraggio»

Il consigliere regionale della Lega, medico del 46enne di Fermignano che ha chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito, invoca una legge chiara per definire la questione senza lasciare spazio ad interpretazioni

Giorgio Cancellieri, consigliere regionale Lega

ANCONA – «Una vicenda umana e sanitaria estremamente pesante», è «ora che il Parlamento faccia una legge con coraggio». Ad esprimersi sulla situazione di Fabio Ridolfi, il 46enne che ha dovuto ripiegare sulla sedazione profonda, dopo aver chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito perché immobilizzato da 18 anni in seguito ad una tetraparesi e non avendo avuto indicazioni dal servizio sanitario sul farmaco da utilizzare, è Giorgio Cancellieri, consigliere regionale della Lega, medico dell’uomo e suo ex allenatore di calcio. Parlando della malattia di Ridolfi, Cancellieri ha spiegato che è stato «un travaglio incredibile, prima di tutti per Fabio e poi anche per la sua famiglia che in questi hanno lo ha assistito in maniera certosina».

Ex sindaco di Fermignano, Cancellieri parlando con i giornalisti a margine del Consiglio regionale, ha spiegato che la decisione del 46enne sarebbe maturata tra «il 2005, il 2007» quando «aveva iniziato a manifestare questa idea di non voler continuare a vivere una vita di questo tipo». «Venni investito non solo come medico suo – prosegue -, ma anche come sindaco, ricordo i tanti incontri con l’Area Vasta e il direttore dell’Area vasta di quei tempi, per vedere cosa avremmo potuto fare per questo ragazzo, che in maniera estremamente lucida, come oggi, manifestava l’idea di non voler continuare questa vita così pesante, quindi è una idea che gli viene da lontano» già subito «i primi anni dopo la sua condizione».

«Ho firmato decine di certificati che attestano la sua capacità di intendere e di volere» ha detto Cancellieri che è stato anche componente delle commissioni che negli anni passati hanno verificato le condizioni di Ridolfi. «In una famiglia di interisti lo ha aiutato molto la sua fede giallo-rossa» ha detto facendo riferimento alle bandiere presenti nella stanza del 46enne e «qualche giorno fa sono stato contattato dal presidente locale della nostra provincia della sede dei tifosi romanisti che avrebbero voluto fare un video per Fabio in comunicazione con i giocatori della Roma». un video «in qualche modo per sorreggerlo in questa difficile situazione» .

Cancellieri ha spiegato: «Penso che sia ora, e che sia ora da molto tempo, che questo Paese in Parlamento decida di fare una legge, una legge chiara, che non permetta interpretazioni» e «possa prevedere per le persone» che mostrano lucidità mentale di «potere decidere per la propria vita». Secondo Cancellieri, medico da 35 anni, «è giustificabile anche, dal punto di vista umano, sociale e sanitario, che una persona in quelle condizioni possa decidere del proprio futuro, del proprio percorso e quindi anche della propria vita».

«È ora che il Parlamento faccia una legge con coraggio, lo so che in un Paese come il nostro ci sono tante resistenze culturali, complessive, il nostro Paese è estremamente variegato, siamo estremamente particolaristi e ognuno la pensa di per sé in maniera diversa al partito di appartenenza e a tante questioni, ma è ora che qui si faccia con coraggio una legge che dia a queste persone la possibilità di scegliere».

Secondo Cancellieri la sedazione profonda a cui ha dovuto ripiegare Ridolfi è «una scorciatoia perché non c’è la possibilità di utilizzare un farmaco che lo accompagni nell’eutanasia e in una morte dolce e quindi decide di perdere coscienza», un «ennesimo escamotage all’italiana».

«Quando hai vicino per anni» persone come Fabio «ti rendi conto che potresti essere al suo posto e questo farebbe fare già delle profonde riflessioni», ma oltre a questo «l’impegno delle famiglie e la determinazione e l’abnegazione con cui devono seguire questi pazienti è un’altra cosa che dal punto di vista umano è estremamente toccante. Con estrema serenità posso dire che la famiglia è d’accordo con la scelta che Fabio ha adottato in questo suo percorso» e «c’è grande consapevolezza da parte sua e da parte della famiglia, come mai la politica è sempre in ritardo in tante questioni compresa questa?». Insomma secondo Cancellieri «non possiamo che metterci le mani e alla svelta».

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