Ancona-Osimo

Suicidio in carcere ad Ancona, Mastrovincenzo: «Un giovane non può morire in questo modo assurdo»

Il consigliere regionale torna sulla morte del detenuto 23enne, toltosi la vita a Montacuto. «Deve farci riflettere anche sulla situazione delle nostre carceri, ormai insostenibile»

La Casa Circondariale di Montacuto

ANCON – «Sulla morte di Matteo Concetti venerdì nel carcere di Ancona, deve essere fatta al più presto chiarezza». A parlare è Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale di schiera Pd, a proposito del detenuto 23enne che si è tolto la vita nel carcere di Montacuto il 5 gennaio scorso. «Un giovane con problemi psichiatrici, a cui rimanevano pochi mesi da scontare in carcere e sulle cui condizioni critiche sono rimasti inascoltati gli appelli della madre e del suo avvocato, non può morire in questo modo assurdo. Mi auguro che le autorità competenti facciano luce su quanto accaduto».

Mastrovincenzo continua: «Questo ennesimo suicidio deve però farci riflettere anche sulla situazione delle nostre carceri, diventata ormai insostenibile. Nel 2016, quando visitai il carcere di Montacuto come presidente del Consiglio, c’erano 133 detenuti. Oggi la struttura ne ospita 300. Sovraffollamento, aumento di detenuti affetti da particolari patologie, carenza di professionisti che seguono questi aspetti, organici ridotti, mancanza di educatori, carenza di attività trattamentali: queste sono le problematiche che vanno affrontate urgentemente. È indispensabile poi un
Provveditorato di Amministrazione Penitenziaria che si occupi in modo esclusivo del territorio regionale,
non interregionale con l’Emilia come accade oggi. A livello centrale ci si deve far carico al più presto di questo problema e la Giunta Regionale deve sollecitare in tal senso il Governo».

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