Ancona-Osimo

Suicidio assistito, raccolti 16mila euro per Mario

L'Associazione Luca Coscioni aveva lanciato la raccolta fondi con obiettivo 5mila euro per aiutare Mario a pagare le spese legate al suicidio assistito

L’associazione Luca Coscioni

ANCONA – Ha centrato il suo obiettivo addirittura superandolo la raccolta fondi lanciata ieri dall’Associazione Luca Coscioni a sostegno delle spese di “Mario”, il tetraplegico marchigiano, immobilizzato da 12 anni in seguito ad un incidente stradale, che ha chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito.

In tre ore la raccolta fondi ha raggiunto e superato i 5mila euro, obiettivo fissato a copertura delle spese per comprare lo strumento, il farmaco e tutto il necessario per il suicidio medicalmente assistito. L’Associazione Luca Coscioni fa sapere che sono stati raggiunti i 16mila euro, più del triplo della cifra necessaria di partenza.

Marco Cappato, tesoriere nazionale Associazione Coscioni

«Le donazioni continuano ad aumentare – riferiscono Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretario nazionale dell’Ass. Coscioni -, ringraziamo anche noi tutti coloro stanno contribuendo: ogni risorsa aggiuntiva sarà utilizzata per le altre iniziative volte a promuovere l’eutanasia legale e il rispetto dei diritti sul fine vita in Italia, comprese le necessità di tutti i casi futuri che chiederanno il supporto dell’Ass. Coscioni e del suo team dei legali».

Filomenca Gallo, segretario Associazione Coscioni e avvocato di Mario

«A partire da Antonio – proseguono -, che come Fabio Ridolfi (altri due marchigiani alle prese con tetraparesi e in lotta per il suicidio assistito; il secondo ora ha chiesto la sedazione profonda a causa dei ritardi per l’altra procedura; ndr) è costretto a un’attesa infinita per conoscere il parere del Comitato etico dell’Asur Marche sull’idoneità per il suicidio assistito, ma le donazioni saranno utili anche al potenziamento del servizio gratuito ‘Numero Bianco sul fine vita’”, offerto dall’Ass. Coscioni che ha lo scopo di “garantire ai cittadini informazioni altrimenti indisponibili data l’assenza di campagne di comunicazione istituzionali».

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