Ancona-Osimo

Stretta su Piazza del Papa ad Ancona. Gli operatori protestano: «Così ci fanno chiudere»

Stretta su Piazza del Papa ad Ancona. Gli operatori protestano: «Così ci fanno chiudere». Mentre i residenti si mostrano soddisfatti

Movida Ancona
Piazza del Papa ad Ancona (Immagine di repertorio)

ANCONA – Movida molesta in Piazza del Papa, pronto il giro di vite da parte del Comitato per la Sicurezza presieduto da Prefettura, Questura e Comune di Ancona. Tra le misure che potrebbero entrare in vigore dal 1 marzo (data da confermare) ci sarebbe il divieto di asporto da mezzanotte e consumazioni solo al tavolo. Un’ulteriore restrizione che metterebbe in crisi le attività, soprattutto quelle sprovviste di dehor che si vedrebbero costrette ad abbassare la serranda a mezzanotte. 

La delusione

Inevitabile la forte delusione da parte dei gestori dei locali, penalizzati dalla stretta sui permessi. «Siamo noi le vittime di questa situazione – dice Daniele Strati, titolare del bar Chapeau – stiamo vivendo un periodo già molto difficile, tra rincari energetici e aumento dei costi delle materie prime. Si lavora sempre meno, perché il centro durante la settimana è deserto. Tutto si concentra durante il fine settimana». Ed è proprio il movimento del sabato sera che crea quelle situazioni di aggregazione da cui, a volte, scaturiscono problemi di ordine pubblico. In particolare gli schiamazzi che continuano fino a notte fonda, anche quando i locali della piazza hanno terminato il servizio. «Quindi è colpa nostra se i ragazzi restano in piazza a fare baldoria anche quando siamo chiusi? – chiede Strati – saranno le autorità competenti a dover monitorare e prendere provvedimenti verso chi adotta certi comportamenti». Tanto più che gli esercenti si sono dotati anche di un servizio di sicurezza privata per garantire l’ordine all’interno degli spazi di concessione. «Spendo più di 300 euro a settimana per la security – spiega Strati – in un mese è un altro stipendio che se ne va. E questi costi li assorbiamo noi come impresa. Cosa possiamo fare di più? Ci lascino lavorare, altrimenti meglio chiudere».

Il braccio di ferro

Alle associazioni di categoria il compito più difficile, ovvero quello di mediare con le autorità cittadine e cercare di spuntare l’accordo migliore che faccia contenti gli operatori e gli esercenti. Un braccio di ferro che, al momento, ha prodotto una serie di misure che, però, non sembra aver rasserenato i gestori dei locali: oltre al divieto di asporto dalla mezzanotte, infatti, ci sarebbe anche la chiusura anticipata alle 2, mentre l’attuale regolamento comunale sulle licenze prevede lo stop fissato alle 3. E alla fine del tunnel c’è sempre l’opzione ingressi contingentati in tutta la piazza, qualora le misure che dovessero venire adottate non siano sufficienti a contenere i problemi. «L’opera di controllo messa in campo da Prefetto e Questore è encomiabile – afferma Marco Pierpaoli, segretario generale Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino – ma sul contingentamento ho qualche perplessità. Credo, invece, che per elevare il tenore della piazza bisognerebbe intervenire con eventi di qualità. Le imprese vanno tutelate, nel rispetto della convivenza con i residenti».

I residenti

Ma dal fronte degli abitanti del centro storico, in particolare quelli della zona di Piazza del Papa, non sembra esserci una volontà di apertura. «Lodevole la proposta del Prefetto e del Questore di voler ridurre l’orario di servizio dei locali e il divieto di asporto a mezzanotte» commenta l’avvocato Renato Acqua Era, portavoce del Comitato Residenti del Centro Storico, che sull’ingresso a numero chiuso si mostra più che favorevole. «La capienza massima di Piazza del Papa si aggira intorno alle 1.300 unità – spiega l’avvocato – mentre ogni sabato si vedono almeno 3mila persone. Se succede qualcosa, come a Torino, non ci sono vie di fuga. Quindi ben venga il contingentamento della piazza».  

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