Ancona-Osimo

Ancona, le strade del porto: «Sono voragini, non buche, ma come si fa?»

Le immagini e le voci del sopralluogo al porto: una situazione grave che è stata anche oggetto di un'interrogazione durante l'ultimo consiglio comunale

Le buche in via Einaudi e il camionista

ANCONA – Il camion procede lento, per quel tratto di via Einaudi da cui si accede alla biglietteria del porto e al truck parking. Il conducente si accorge che stiamo facendo le foto alle buche, allora rallenta, dà un colpetto di clacson, abbassa il finestrino: «Qui è un disastro – spiega con chiaro accento del nord – non sono buche, sono voragini, andate a vedere anche più avanti, anche lì» e ci indica l’inizio di via del Lavoro, conosciuta come la «strada del metano». Poi conclude: «Fate bene a documentare, è incredibile», e ci saluta con la mano. La giornata di sole fa sembrare tutto più positivo, più lieve, eppure la situazione è quella che mostrano le foto. L’incedere lento dei camion, uno dietro l’altro, non è dovuto solo alla strada stretta e agli automezzi parcheggiati su ambo i lati, ma anche e soprattutto agli avvallamenti, alle buche, ai pezzetti d’asfalto andato in pezzo, alle «voragini», alcune ancora piene d’acqua, nonostante non piova da giorni, come il lago che si presenta all’incrocio tra via Einaudi e via Vanoni, una delle strade più trafficate dai mezzi pesanti, poco oltre la Copemo e proprio di fronte all’Ittica del Conero.

Sì, perché qui non passa solo il traffico dei camion diretti al porto o provenienti dallo scalo marittimo dorico, ma c’è anche tanta gente che lavora e che quotidianamente è costretta ad affrontare anche con le due ruote strade che definire dissestate è un grande complimento, visto che ci sono voragini che fanno paura anche ai camionisti. Le buche nella strada del metano sono state documentate anche da alcuni cittadini su Facebook, con fotografie altrettanto eloquenti: metri d’asfalto scomparsi e pieni d’acqua, la suola dello scarpone dell’operaio che scompare completamente nel liquido che riempie la buca lunga oltre un metro. Altrove la buca sprofonda fino al malleolo, chi ci entra con una ruota non sa davvero come ne esce. Una situazione tanto indegna per una città capoluogo di regione e per un porto come quello di Ancona, quanto pericolosa.

La situazione delle strade del porto è stata oggetto anche di un’interrogazione della consigliera Antonella Andreoli nell’ultimo consiglio comunale, cui ha risposto l’assessore Paolo Manarini: «Sono strade percorse essenzialmente da mezzi pesanti che lavorano all’interno del porto, mezzi che hanno bisogno di strade con sottostrutture di estrema importanza. Per il traffico che utilizza il porto di Ancona nel 2021 avevamo disposto una convenzione con la precedente presidenza dell’autorità di sistema portuale che in sostanza ci aveva sottoposto un accordo con cui l’autorità si sarebbe impegnata a sostenere il costo di quelle strade al 90%. Confidiamo nel fatto che l’attuale presidenza possa confermare quella volontà espressa in precedenza. Resterebbero in carico del Comune il restante 10% della spesa per il rifacimento del manto stradale, come la segnaletica e l’illuminazione». La replica della consigliera Andreoli non s’è fatta attendere: «Resto sbalordita, Manarini sta certificando che fino a giugno 2021 il Comune non s’è preso carico della situazione e ora adduce l’argomentazione del cambio dell’autorità portuale riguardo a una bozza di convenzione fatta con chi ha lasciato l’incarico. Sono vent’anni che le strade sono in quelle condizioni».

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