Ancona-Osimo

Stop alle discoteche, anche nelle Marche l’ira del settore. Rossetti: «Bruciati i soldi per il Capodanno»

Un mese di chiusura alle discoteche e veglioni senza balli nei ristoranti e hotel. Queste le regole dell'ultimo decreto. Scoppia la protesta del settore dell'intrattenimento

ANCONA – Si spengono le luci. E anche gli amplificatori. Il disco samba di capodanno rimane sul piatto del giradischi col dj in posa freeze intento a pigiare play. Era praticamente tutto fatto. Pubblicità online, pacchetti ingresso al ballo più cena, promozioni per chi fosse arrivato prima della mezzanotte. Al massimo si ventilava l’ipotesi del tampone per chi non avesse ancora fatto la terza dose, e sembrava lo scenario più raccapricciante. Poi la botta a freddo: discoteche chiuse fino al 31 gennaio. 

Stop alle discoteche: le reazioni

Il settore è piombato immediatamente nello scoramento più totale. «Un danno assurdo – commenta Francesco Rossetti, titolare dei club Mamamia, Noir e Miami e rappresentante del Silb Confcommercio – abbiamo già investito decine di migliaia di euro per l’organizzazione del capodanno. E a una settimana dall’evento ci dicono di annullare tutto». Il livello di sopportazione è stato ampiamente superato. Perché i cambi di rotta a ridosso delle iniziative vogliono dire soldi bruciati per gli imprenditori. «Se ce lo avessero detto prima non avremmo affrontato le spese per l’organizzazione» riprende Rossetti. Giusto per fare una botta di conti, il capodanno è come l’evento per il matrimonio. I costi triplicano. E allora: il personale, i dj, gli artisti, le forniture, la pubblicità. «Inutile dire che non ci saranno nemmeno i ristori – prosegue Rossetti – ci costringono al letargo e senza aiuti economici. Siamo al collasso». Ciò che rende difficile il lavoro di chi organizza eventi di questo tipo, è proprio il ritardo con cui vengono presi certi provvedimenti. «Se ce l’avessero detto un mese fa, ci saremmo organizzati in maniera opportuna – dice Alessandro Sartarelli, titolare dell’agenzia Eventi Divertenti – adesso ci troviamo a dover rimettere mano al programma ad una settimana dalla serata». 

Veglioni blindati

Sartarelli è impegnato nell’organizzazione del capodanno a Villa Verdefiore, sui colli di Appignano. «E per fortuna che avevo già scelto una location con ristorante e albergo – dice il promoter – così nel caso fosse, appunto, saltato il ballo sarebbe comunque rimasta la cena in compagnia». Ma ovviamente non basta a completare la formula del divertimento del Capodanno. «Manderemo un po’ di musica di sottofondo con la filodiffusione – spiega Eros Renzetti, titolare dell’hotel Fortino Napoleonico – ma non è la stessa cosa». Niente a che vedere con i consueti balli dei tradizionali veglioni. «Avevamo già fissato una band per allietare un po’ la serata – dice Renzetti – ma non penso confermeremo questa ipotesi».

Il rischio di mettere in piedi una festa un po’ sotto tono è dietro l’angolo. E questo preoccupa un po’ gli organizzatori, tenuto conto che le prenotazioni non sono poi così entusiasmanti. Di certo avranno tutti aspettato l’ultimo minuto, col presentimento di un cambio repentino delle norme che puntualmente è arrivato. E, come sempre, ad un passo dalla data. «Confermiamo comunque la serata – dice Renzetti – ma sarà un veglione molto tranquillo»

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