Ancona-Osimo

«Non è vero che paghiamo poco», ma cuochi e baristi sono introvabili nelle Marche. La parola a proprietari e ristoratori

Per la prima volta dopo anni di attività le strutture della Riviera del Conero sono costrette a rimodularsi, ad osservare chiusure settimanali e a dover rinunciare a servizi a causa delle difficoltà di reperimento del personale

Maria Luisa dell'American Bar Coppo di Sirolo

ANCONA – «Sono costretto a tenere la cucina chiusa per tutta l’estate perché non trovo personale». Sembra impossibile ma è il feedback che arriva dalle strutture ricettive delle Marche con la stagione estiva ormai al via. «Non si riesce a trovare personale» prosegue Antonio Bacchiocchi, titolare dell’Onda Verde, un noto locale della Riviera del Conero, a Marcelli di Numana, che quest’anno «per la prima volta» è costretto a lasciare chiusa la cucina del ristorante che si affaccia sull’arenile di Marcelli.

Una situazione che in tantissimi anni di attività non si era mai verificata come racconta. «Ci mancano quattro persone – spiega -, un cuoco, due aiuto cuoco e un lavapiatti: abbiamo provato di tutto per riuscire a trovare queste figure, ci siamo rivolti anche alle scuole, ma niente. Quest’anno purtroppo siamo costretti a restare scoperti, terremo aperta solo la pizzeria. Ottantamila euro di cucina inutilizzata».

Antonio Bacchiocchi e il figlio nel locale sulla Riviera del Conero

Difficoltà di reperimento di personale interessano anche la sala, dove mancano due persone. In sintesi, il locale che ha sempre offerto cucina di pesce, pizzeria e gelateria artigianale, quest’anno poterà avanti solo le ultime due attività. Secondo il ristoratore la situazione è peggiorata «molto» negli ultimi due anni, dopo la pandemia.

«Il pizzaiolo lavora con noi da anni e si trova bene – afferma – e non è vero che non si trova personale perché paghiamo poco: la gente non si presenta proprio, al colloquio ormai non viene quasi più nessuno, specie i giovani. Dieci anni fa c’erano i ragazzi che venivano per la stagione estiva, adesso non vengono più e la situazione è sempre peggio. Evidentemente non hanno più voglia di lavorare, poi c’è anche il reddito di cittadinanza che complica la situazione».

Maria Luisa, dell’American Bar Coppo a Sirolo

Stesso quadro anche in uno dei bar storici della Riviera del Conero, l’American Bar Coppo a Sirolo. La titolare, Maria Luisa spiega «siamo costretti ad anticipare la chiusura serale perché non troviamo personale» ed entrando nel merito delle possibili motivazioni alla base di questa difficoltà di reperimento dei barman, fa notare: «Dicono che i locali pagano poco, ma invece ovviamente rispettiamo il contratto collettivo nazionale previsto». Ristoratori e proprietari di locali lamentano che a causa del reddito di cittadinanza non si trovi personale. Secondo la categoria, infatti, il sostegno andrebbe a sottrarre personale che prima dell’istituzione del sussidio trovava collocamento nei locali per la stagione estiva.

Secondo la titolare sono anche cambiati i tempi rispetto al passato e le famiglie non spingono più i giovani a lavorare per la stagione estiva: «I pochi ragazzi che arrivano si presentano tutti come chef, barman, anche se sono appena usciti dalla scuola alberghiera» e non hanno ancora una esperienza sul campo. Nel locale mancano tre persone, spiega, e il locale osserva «una chiusura settimanale per dare la possibilità a chi fa il doppio turno di riposare, mentre gli anni passati da maggio eravamo sempre aperti: adesso invece oltre a tenere chiuso il mercoledì, la sera chiudiamo intorno alle 22:30».

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