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Spighe Verdi: le Marche fanno boom. Seconda regione d’Italia, con 8 comuni premiati: ecco quali sono

Abbiamo intervistato due dei sindaci che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento assegnato dalla Fee, la stessa organizzazione che assegna le Bandiere Blu

ANCONA – Otto spighe verdi per le Marche: secondo posto al livello italiano per il riconoscimento attribuito dalla ˈFee-Foundation for environmental educationˈ. Per intenderci, si tratta della stessa organizzazione che rilascia nel mondo le Bandiere Blu per le località costiere e che premia i migliori comuni rurali. Anzi, che premia le località che scelgono strategie di gestione del territorio virtuose che migliorino le condizioni dell’ambiente e la qualità della vita dell’intera comunità.

Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana

Dopo il Piemonte, che guida la classifica con 12 comuni, ci sono le Marche, unica regione italiana al purale. Qui, troviamo otto località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Sirolo. Stesso numero per la Calabria, che troviamo subito dopo.

«Per Numana – spiega il sindaco, Gianluigi Tombolini – è il sesto anno consecutivo. Significa che la nostra cittadina rispetta i parametri della eco sostenibilità, della mobilità e dell’ambiente rurale. Perché Numana – dice fiero – è collina e mare. Qui, abbiamo adottato provvedimenti che cercano la sostenibilità del turismo rispetto al territorio».

Marcelli di Numana

«Credo sia stato apprezzato che abbiamo parcheggi scambiatori con bus navetta gratuiti, in modo da ridurre inquinamento, caos e traffico. Certo, la domenica, qui, il traffico c’è per forza, ma è sempre un paese molto vivibile e la Spiga verde è un riconoscimento che ci dà una valenza promozionale maggiore e ci spinge anche a continuare a misurarci con noi stessi per cercare il miglioramento».

Numana non solo conta la sesta Spiga verde, ma anche «la bandiera blu e la bandiera verde attribuita dai pediatri». Prosegue Tombolini: «Numana ha oltre 4mila abitanti (comunque sotto i 5mila, ndr), ma sul territorio raggiungiamo quotidianamente punte di 60-70mila presenze. Quindi, fornire servizi, ad esempio, non è parametrato al numero di dipendenti comunali: non a caso – continua – abbiamo la vigilanza privata sulle spiagge, con 72 telecamere sul territorio e una stretta sinergia con le associazioni di categorie».

Filippo Moschella, sindaco di Sirolo

Soddisfatto anche Filippo Moschella, da Sirolo. Anche qui, è arrivata la Spiga verde: «Siamo felicissimi di questo riconoscimento che si aggiunge alla 30esima bandiera blu consecutiva. Un record – commenta – per la regione. Risultati, questi, che testimoniano non solo – con la bandiera blu – la qualità delle spiagge e delle acque di mare, ma la Spiga la dice lunga sulla qualità del paesaggio rurale di Sirolo, che è anche Monte Conero e campagna marchigiana. Una Spiga che è frutto di un percorso comunale. L’amministrazione infatti – precisa ancora Moschella – deve garantire elevati standard di qualità, per soddisfare i criteri sempre aggiornati della Fee, che richiede limiti sempre più stringenti a cui noi ci adeguiamo sempre».

In particolare, «mi inorgoglisce l’uso della campagna per fini turistici. La Spiga? La abbiamo dal 2021 – fa notare – e questa è la terza che otteniamo. È stato premiato quell’equilibrio che cerchiamo di conservare tra ambiente, società ed economia. Quest’anno, tra l’altro, abbiamo aumentato le corse dei bus per evitare l’uso delle auto e diminuire l’inquinamento acustico e delle polveri sottili. Una misura che certamente incide sulla qualità del territorio».

Sirolo, spiaggia Urbani

Ma quali sono gli indicatori richiesti ai comuni che decidono di candidarsi? Si va dalla partecipazione pubblica all’educazione allo sviluppo sostenibile, passando per il corretto uso del suolo, per la presenza di produzioni agricole tipiche e per la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura. Ancora, alcuni aspetti incrociano la qualità dell’offerta turistica e alcuni dei parametri delle Bandiere Blu, come l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti, con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio. Ma possono influire anche la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità (per tutti) senza limitazioni.

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