Ancona-Osimo

Spiagge libere in sicurezza, i Verdi: «Arenili pubblici con servizi e basi di ombrelloni per garantire le distanze»

La proposta prevede che ogni spazio venga utilizzato da un nucleo familiare. La prenotazione potrebbe avvenire tramite app e il costo è di 2 euro a turno

La spiaggia di Mezzavalle

ANCONA- Come gestire le spiagge libere in sicurezza per l’estate 2020? L’idea arriva dai Verdi Ancona che, come il modello spagnolo, propongono arenili pubblici con servizi.

«L’amministrazione comunale mette a disposizione dei cittadini docce pubbliche, servizi igienici, manutenzione del litorale, come già previsto dalla normativa regionale. Inoltre, installerà basi di ombrelloni alla distanza indicata dai futuri regolamenti o linee guida nazionali e/o regionali, così ognuno potrà portare a suo piacimento ombrellone, lettino, sdraia o semplici teli – spiegano i portavoce Roberta Montalbini e Marco Nocchi -. Ogni spazio/ombrellone potrà essere utilizzato da un nucleo familiare (conviventi o congiunti), non sarà invece permesso a gruppi di amici o parenti che non vivono assieme, per non creare occasioni di contagio. La prenotazione potrebbe avvenire tramite APP, ma per evitare il digital divide ci auguriamo venga messo a disposizione anche un numero telefonico. Il sistema dovrà prevedere un indice di rotazione alle prenotazioni per permettere un accesso democratico alla spiaggia e probabilmente con turni mattino/pomeriggio».

Per quanto riguarda i costi, i Verdi Ancona specificano che «l’utente pagherà un prezzo simbolico di 2 euro a turno per ogni “spazio ombrellone”, mentre l’amministrazione dovrà coprire i costi del personale che si occupa della gestione della spiaggia, prenotazione, sorveglianza e pulizia, della sanificazione e naturalmente dell’eventuale noleggio e installazione delle basi ombrelloni».

Per quale motivo avete deciso di avanzare questa proposta? «La nostra idea nasce dal dibattito sulla destinazione a gestione privata delle spiagge libere per permettere una fruizione in sicurezza. Riteniamo che questo sia in contrasto con il fatto che il demanio sia pubblico e in quanto tale tutti hanno il diritto di accedervi liberamente, soprattutto le fasce deboli della società: bambini, anziani e disabili o persone con particolari malattie che beneficiano dell’ambiente marino. Inoltre, nelle Marche la quota minima di spiaggia libera o libera attrezzata deve essere del 25% così come indicano le Norme Tecniche di Attuazione del “Piano Di Gestione Integrata Delle Aree Costiere” e aumentare le concessioni anche alle spiagge libere rischierebbe di andare in contrasto con tale norma».

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