Ancona-Osimo

Nelle Marche le famiglie spendono 2.528 euro al mese. Confesercenti: «Non sono aumentati i consumi, si paga di più per acquistare meno»

Le Marche registrano una spesa media al di sotto di quella nazionale che si attesta a 2.846 euro, in crescita di 126 euro mensili rispetto a quanto i marchigiani spendevano nel 2019

ANCONA – Marche sotto la media nazionale per spesa familiare. Il dato emerge dall’analisi Confesercenti condotta sulla spesa, i redditi e il risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni (2020-2023). Le Marche registrano una spesa media mensile di 2.528 euro al di sotto di quella media nazionale che si attesta a 2.846 euro al mese, in crescita di 126 euro mensili rispetto a quanto i marchigiani spendevano nel 2019 (2.403 euro mensili).

Secondo l’associazione di categoria nel 2023 le famiglie italiane spenderanno per abitazione e bollette in media il doppio rispetto al 2019, un +45,5%. «Ci sono degli aumenti specifici per la spesa per l’abitazione e le utenze di acqua elettricità e gas e per l’inflazione – osserva il presidente di Confesercenti Marche, Sandro Assenti -, ma a differenza di quanto possa sembrare, non sono aumentati i consumi, piuttosto si paga di più per acquistare di meno. La stangata dei rincari energetici ha tagliato lo spazio per gli altri consumi, penalizzando abbigliamento e trasporti, mentre la spesa per gli alimentari e bevande è rimasta invariata».

Sandro Assenti, presidente Confesercenti Marche

In questo contesto gli altri consumi hanno registrato una contrazione tanto che la stima delineata da Confesercenti vede un 2023 in cui le famiglie spenderanno in media circa 210 euro in meno all’anno per l’abbigliamento, 384 euro in meno per i trasporti, 374 in meno all’anno per spettacoli e cultura, e 321 euro in meno all’anno per servizi ricettivi e ristorazione.

Solo la spesa per alimentari e bevande non si riduce e anzi segna un +339 euro l’anno, mentre quella per mobili e servizi per la casa segna +39 euro annui.

Le regioni del Nord Italia sono in testa per spesa famigliare e la più alta è nelle province autonome di Trento e Bolzano dove ammonta a 3.450 euro mensili. Tra le 8 regioni con una spesa mensile media superiore a quella nazionale (2.846 euro) ci sono anche Lombardia (3.388 euro), Lazio (3.225 euro), Valle d’Aosta (3.152 euro), Emilia-Romagna (3.104 euro), Toscana (3.064 euro), Friuli-Venezia Giulia (poco più di 3mila euro) e Veneto (2.983 euro).

L’analisi di Confesercenti

Le Marche assieme alle altre regioni,Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Sardegna sonno sotto la media nazionale, e Sicilia (2.282 euro), Calabria (2.186 euro) e Puglia (2.118 euro al mese) chiudono la classifica. Le spese per l’abitazione sono inferiori al 40% del totale dei consumi in Basilicata, Calabria e Sicilia e superiori invece al 51% nel Lazio. Queste, secondo Confesercenti, aumenteranno solo nel corso del 2023 di circa 2mila euro a famiglia nel Trentino-Alto Adige e nel Lazio, fra 1.700 e 1.900 euro in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, e oltre 1.600 euro in Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, mentre nelle altre Regioni, Marche incluse resteranno comprese fra i 1.400 euro dell’Abruzzo e i 1.000 euro della Calabria.

Per sostenere i consumi spesso le famiglie sono state costrette ad attingere ai risparmi in banca che nel primo trimestre 2023 si sono ridotti di 11 miliardi rispetto allo stesso periodo 2022. Nell’anno in corso secondo Confesercenti le famiglie dovranno bruciare 6,5 miliardi per sostenere le spese dei consumi.

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