Ancona-Osimo

Social: la nuova frontiera dello spaccio

WhatsApp, Instagram, Messenger e Telegram. Sono questi i nuovi mezzi utilizzati dai criminali per fissare gli appuntamenti con i clienti del mercato della droga. Il capo della Squadra mobile Carlo Pinto: «neanche con le nuove tecnologie i malviventi riescono a sfuggire alla Polizia»

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ANCONA – Smartphone, strumento di comunicazione ma anche nuova frontiera dello spaccio. Si muove con sempre maggiore frequenza nelle piazze virtuali il mercato ella droga. Uno strumento, l’online, che ormai non è più solo appannaggio dei giovanissimi.

Ad utilizzarlo infatti sono gli spacciatori di ogni età, che soprattutto su WhatsApp fissano gli appuntamenti con i loro clienti. Tra i giovanissimi spopolano Instagram e Messenger, oltre naturalmente a Telegram, anche se ancora un pò meno diffuso. Gli spacciatori, credendosi al sicuro grazie ai codici criptati di cui si avvalgono ormai tutte le App di messaggistica instantanea, riescono con grande facilità ad organizzare il loro “business” illecito. Una modalità di comunicazione semplice che tuttavia non elude il controllo delle forze dell’ordine che sono sempre allerta come spiega il capo della Squadra Mobile di Ancona, Carlo Pinto.

Dott. Carlo Pinto, Capo Squadra Mobile Questura di Ancona

«Gli spacciatori si adeguano ai sistemi moderni che sono funzionali alla loro attività, ossia allo spaccio, ma la Polizia, essendo all’avanguardia riesce lo stesso ad individuarli, come dimostrano anche i dati relativi agli arresti che registrano un aumento». Un fatto che testimonia che neanche con le nuove tecnologie i malviventi riescono a sfuggire alla Polizia. Diffusissimo sui social lo spaccio di hashish e marijuana, anche se, come evidenzia il capo della Squadra Mobile, ormai questa modalità di contatto con il cliente sta riguardando anche le altre tipologie di sostanza stupefacenti, come cocaina ed eroina. Da questo punto di vista il capo della Squadra Mobile lancia un messaggio ai genitori di giovani e giovanissimi che con sempre maggiore frequenza cadono nella rete della droga: «occorre fare attenzione alle frequentazioni dei propri figli e verificare sempre dove vanno. Fondamentale educare fin dalla prima infanzia al rispetto delle regole, perché poi, più in la con l’età sarà sempre più difficile farsi ascoltare».

Primo dirigente della Polizia postale Cinzia Grucci

Intanto la Polizia di Stato ha avviato a livello nazionale la sesta edizione della campagna educativa itinerante Una vita da Social: gli agenti a bordo del truck si sposteranno in numerose piazze italiane dove incontreranno i ragazzi per parlare di social network e cyberbullismo. Due le tappe previste nelle Marche: «domani saremo a Fermo dove è stata istituita la nuova Questura – spiega Cinzia Grucci dirigente della Polizia Postale – qui incontreremo circa 200 ragazzi di tre istituti (liceo classico, scientifico e istituto professionale)». Polizia Postale e Scientifica proporranno ai ragazzi la scena di un crimine e affronteranno il tema della legalità nell’ambito dei social.

 

Un ambito, quello delle chat e dei social, dove spesso il confine tra legale e illegale è di difficile comprensione per i giovani. «Anche se tutti i dato sono ormai criptati – spiega la dirigente della Polizia Postale – una volta che un dato viene immesso è comunque vulnerabile». Come spiega la Grucci, infatti, anche se alcune chat, come WhattsApp danno la possibilità di eliminare il dato, questo una volta scaricato e visionato resta comunque, specie per quanto riguarda immagini e filmati. «La rete non dimentica» ammonisce la dirigente della Postale.

 

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