Ancona-Osimo

Sisma, ecco come rendere le aziende sicure

Ieri ad Ancona il seminario promosso da Confindustria Marche Nord che ha affrontato anche il tema del sisma bonus

Un momento del seminario che si è svolto in Ancona organizzato da Confindustria Marche Nord
Un momento del seminario che si è svolto in Ancona organizzato da Confindustria Marche Nord

ANCONA – Si è svolto ieri, giovedì 27 settembre, nella sede di Confindustria Marche Nord il workshop sul tema del rischio sismico d’impresa e sulle strategie per poterlo gestire in modo efficace, garantendo sicurezza per i dipendenti e tutela del patrimonio aziendale.

Sono intervenuti Devis Sonda di Miyamoto International, società di ingegneria strutturale specializzata in progettazione antisismica, Andrea Vittorio Pollini di Sismocell-Reglass H.T. – sistemi antisismici e Fabiano Falasconi del servizio fiscale della sede territoriale di Ancona di Confindustria Marche Nord.

Al centro della conferenza, la messa in sicurezza delle strutture produttive. «Sono tristemente note, infatti, le nefaste conseguenze sull’economia del territorio e del paese, seguite al sisma che ha colpito il Nord Italia nel maggio 2012. I gravi danni, ammontano (relazione inviata alla Commissione UE) complessivamente a 13 miliardi e 273 milioni di euro. Quello che ha devastato il Centro Italia invece, ha provocato perdite di entità quasi uguale a quelle registrate oltre 30 anni fa in Irpinia e pari a oltre 23 miliardi di euro», hanno detto gli organizzatori.

Devis Sonda ha illustrato proprio il complesso tema della protezione dell’economia dei territori. «L’approccio alla sicurezza sismica per le attività produttive assume risvolti più complessi e ampi della semplice sicurezza strutturale, evidenziando come un fermo produttivo, anche se dovuto a danni non strutturali, può produrre perdite economiche di entità a volte superiore al costo delle strutture. Per minimizzare le perdite economiche, oltre che a garantire l’incolumità dei dipendenti, sono oggi disponibili tecnologie d’avanguardia che attraverso l’adozione di dispositivi antisismici consentono di preservare le strutture, riducendo sostanzialmente il rischio di danni a magazzini e beni strumentali».

«Nello specifico, per la riduzione del rischio sismico dei prefabbricati esistenti, Sismocell- Reglass H.T. – dice Pollini – ha progettato in collaborazione con l’Università di Bologna il sistema Sismocell. Si tratta di due dispositivi che operano in sinergia: Sismocell e Sismocell Box, studiati per sanare le principali cause di collasso delle strutture prefabbricate. In particolare, Sismocell, realizza una connessione a fusibile dissipativo trave-pilastro, Sismocell Box, crea una connessione dissipativa trave-elementi di copertura. L’eliminazione delle carenze strutturali prevedendo collegamenti tra elementi prefabbricati mediante dispositivi antisismici consente di usufruire del 70% di detrazione fiscale previsto dal Sismabonus».

Al termine del workshop Fabiano Falasconi ha spiegato il funzionamento degli incentivi fiscali previsti per favorire opere di riduzione del rischio sismico che il legislatore ha varato nel 2017. «L’insieme delle misure è battezzato, Sisma Bonus: un bonus, appunto, che prevede la detrazione fiscale dal 50 all’80% (85% nel caso di condomini) delle spese sostenute per interventi di messa in sicurezza degli edifici in zone 1, 2 e 3».

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