Ancona-Osimo

Sisma, Cardella: «C’è sempre il rischio che la criminalità si infiltri»

Si è svolto ieri alla Loggia dei Mercanti il convegno “La terra trema”, promosso dall'Associazione culturale Fatto e diritto. Il geologo Emanuele Tondi: «Abbiamo creato un ente freddo che è la burocrazia»

Convegno “La terra trema” alla Loggia dei Mercanti

ANCONA – Il rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post terremoto «c’è sempre ed è anche molto elevato» ma non è detto che si concretizzi. Lo ha detto Fausto Cardella, pg della Corte d’Appello di Perugua ed ex procuratore de l’Aquila, intervenendo ieri alla Loggia dei Mercanti al convegno “La terra trema”, promosso dall’Associazione culturale Fatto e diritto. Nel caso del terremoto del centro Italia «viene posta un’attenzione particolare, anche muovendo dalle passate esperienze, a questo fattore, perché dove ci sono i soldi c’è sempre il rischio che la criminalità si infiltri. L’importante è prevenire e prendere adeguate contromisure. Il terremoto dell’Aquila ha comportato nei primi anni l’erogazione di 12 miliardi, ne sono stati stanziati altri 10, e siccome è improbabile che la ricostruzione venga completata per il 2018 si immagina che ci sarà bisogno di altri soldi. Questa massa di denaro attira i malintenzionati».

Convegno “La terra trema”

Per Cardella «servono normative più semplici e le leggi non devono cambiare in continuazione. I controlli devono esserci e sono necessari ma le complicazioni burocratiche rallentano le procedure. Bisogna limitare il più possibile gli intoppi burocratici». Della stessa idea Emanuele Tondi, sindaco di Camporotondo di Fiastrone (MC) e Direttore Sezione di Geologia, Scuola di Scienze e Tecnologie, UNICAM – Universita’ degli Studi di Camerino: «Abbiamo creato un ente freddo che è la burocrazia e per questo motivo in alcuni comuni l’emergenza è terminata, mentre in altri ancora no. Per fare prevenzione occorre valutare la pericolosità sismica per ridurre il rischio, pianificando l’emergenza e riducendo la vulnerabilità sismica degli edifici. Gli strumenti che abbiamo ci permettono di difenderci, ma bisogna usarli». Durante il convegno si è parlato anche del recupero e della salvaguardia dei beni artistici e culturali nelle zone sismiche. «Nelle Marche sono stati salvati 90mila reperti – dichiara Maurizio Sebastiani, presidente Italia Nostra Marche – e nelle zone terremotate ora ci sono solo macerie. I beni artistici sono la memoria storica di quei luoghi e i soldi pubblici bisogna assolutamente trovarli».

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Fatto&Diritto, con il patrocinio tra gli altri dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, dell’Università Politecnica delle Marche, della Regione Marche, del Comune di Ancona e dell’IPE (Ingegneri per l’Emergenza), per affrontare sotto il profilo tecnico e umano gli eventi sismici che hanno inevitabilmente alterato la vita di molte Comunità del centro Italia. «A mesi di distanza – dichiara Tommaso Rossi, presidente dell’Associazione Culturale Fatto&Diritto – abbiamo voluto fare il punto con chi ha vissuto in prima linea il sisma, come Croce Rossa e Vigili del fuoco. Un convegno dove abbiamo coinvolto anche tecnici, tra cui geologi e ingegneri, per capire i passi da compiere per una buona ricostruzione e per prevenire gli eventi sismici».

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