Ancona-Osimo

Sirolo, inaugurato l’archeodromo: pronta la “Tre giorni di archeologia al Conero”

L’insediamento è la fedele ricostruzione di una casa picena del quinto secolo a.C., con annessa struttura in legno dotata di tettoia per lo svolgimento di attività didattiche

L'archeodromo a Sirolo
L'archeodromo a Sirolo

SIROLO – In tutto il suo splendore è stato inaugurato oggi, 8 aprile, l’archeodromo del Conero, unico delle Marche, e con il taglio del nastro è stato dato il via alla “Tre giorni di archeologia al Conero” (fino a domenica 10 aprile). L’insediamento non è altro che la fedele ricostruzione di una casa picena del quinto secolo a.C., con annessa struttura in legno dotata di tettoia per lo svolgimento di attività didattiche, come la realizzazione di strumenti, utensili e vasellame del periodo piceno. Le porte saranno aperte per i turisti e per le scolaresche. Presenti oggi a fare gli onori di casa Daniele Silvetti, presidente dell’Ente Parco del Conero, il sindaco di Sirolo Filippo Moschella, l’assessore regionale Francesco Baldelli, il consigliere regionale della Lega Mirko Bilò, il presidente dell’assemblea legislativa Dino Latini, la direzione regionale dei Musei e la Soprintendenza Ancona-Pesaro Urbino Archeologia, Belle arti, e Paesaggio delle Marche. «L’evento si inserisce in una tre giorni dedicata al cluster della cultura e che costituisce il primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio parco archeologico che collega il centro visite del Parco, l’area archeologica i Pini di Sirolo con la tomba della regina e il rinnovato antiquarium di Numana», ha esordito soddisfatto Silvetti.

La presentazione

«Questa era l’Italia prima dell’Italia – ha detto Baldelli riferendosi alla casa ricostruita con tecniche di archeologia sperimentale -. Se parliamo poi dei piceni, direi che sono le Marche prima delle Marche. Si dice che i piceni siano giunti dalla Sabina, sotto la guida di un picchio che indicò il cammino ai capostipiti. E il picchio è divenuto il simbolo della nostra Regione. Noi abbiamo una visione unitaria di un territorio che si declina al plurale grazie al suo patrimonio paesaggistico, artistico, storico e culturale unico. E questo luogo ne è una testimonianza concreta». Presente anche Luigi Cantamessa, direttore generale di Fondazione Fs. Il consigliere regionale della Lega Mirko Bilò ha aggiunto: «L’archeodromo arricchisce con un altro prezioso tassello l’offerta turistica della Riviera del Conero, finora conosciuta soprattutto per le bellezze paesaggistiche, per le acque cristalline del suo mare e per le spiagge, che da anni ottengono l’ambito riconoscimento di Bandiera blu. Il Conero non è solo mare e Numana e Sirolo vantano anche un importante patrimonio storico, culturale e archeologico, che può finalmente essere valorizzato grazie alla sinergia tra l’Ente Parco del Conero e la Regione Marche».

Una mattinata intensa quella odierna insomma che ha previsto l’illustrazione del progetto “Archeopassaggio al Conero, nuovi spazi e nuove pratiche per scoprire, conservare e vivere il territorio del Parco”, realizzato con il contributo della Fondazione Cariverona e a cura di Filippo Invernizzi, responsabile dell’Ufficio cultura dell’Ente Parco, e poi la visita all’Antiquarium statale con il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini dove sono stati presentati il riallestimento e le novità della tomba della regina. All’evento sono intervenuti anche il direttore dei Musei Marche Luigi Gallo, il funzionario Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino Stefano Finocchi, il ricercatore Giacomo Bardelli del Romisch-Germanisches Zentralmuseum di Mainz e il direttore dell’Antiquarium statale di Numana Nicoletta Frapiccini.

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