Ancona-Osimo

Ancona: «Siringhe tra i cespugli di Villa Beer. Fate qualcosa, qui giocano i bimbi»

A denunciare le condizioni di degrado del parco cittadino è Marco Battino, il candidato sindaco della lista civica ˈRipartiamo dai giovaniˈ

La foto di gruppo di "Ripartiamo dai giovani"

ANCONA – Siringhe e rifiuti tra i cespugli a Villa Beer. A denunciare le condizioni di degrado in cui versa uno dei più bei polmoni cittadini è Marco Battino, il candidato sindaco della lista civica ˈRipartiamo dai giovaniˈ.

Siringhe a Villa Beer

Battino, insieme al suo nutrito gruppo, è arrivato a Villa Beer domenica pomeriggio: «Ci siamo rimboccati le maniche muniti di pinze, buste e guanti per un’opera di pulizia. Abbiamo raccolto da terra numerosi rifiuti presenti all’interno dell’area del parco pubblico e durante l’attività – fa notare – sono state rinvenute diverse siringhe lungo il perimetro della zona».

Insieme a Battino, c’erano altri 11 ragazzi: «Giusto per farvi capire – dice – nell’arco di pochi metri tre siringhe e una cintura dei pantaloni». Poi, ci mostra la foto. «Abbiamo immediatamente segnalato la presenza di siringhe al Nue, il Numero unico di emergenza e ad AnconaAmbiente, usando l’app Junker».

L’appello è chiaro: «Chiediamo di bonificare urgentemente l’intera area. Sono molti i bambini che trascorrono i pomeriggi all’interno del parco e ci preme che possano continuare a giocare in sicurezza». Non tarda ad arrivare la staccata elettorale per le amministrative: «Villa Beer – evidenzia Battino – è nel programma elettorale di ˈRipartiamo dai giovaniˈ. Il parco è al centro di un progetto di riqualificazione e valorizzazione storica, culturale e ambientale: ci si propone la realizzazione di un museo di scienze naturali, di aule studio per studenti universitari, la sistemazione del campo da calcio e dell’area giochi, nonché la realizzazione di un’area picnic».

«La struttura – osservano dalla lista civica – è chiusa ormai da tempo e transennata e i giochi sono completamente imbrattati, le piante versano in pessime condizioni e le numerose siringhe a terra sono un segnale più che allarmante. È difficile rimanere in silenzio dinanzi a tanto degrado, a scene a cui purtroppo siamo ormai abituati in tempi in cui la cultura e la cura dei nostri luoghi non è una priorità. Spero che le generazioni più giovani (come la mia) si rendano conto di quanto questi luoghi storici e identitari abbiano bisogno di noi. Come noi di loro».

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