Ancona-Osimo

Sicurezza, assunzioni e stabilizzazione precari nelle Marche: ad Ancona sciopero del pubblico impiego

La manifestazione organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, a livello regionale si svolgerà in Piazza del Plebiscito nel capoluogo dorico. Sono 32 mila i lavoratori interessati

ANCONA- Mercoledì 9 dicembre sciopero nazionale generale del pubblico impiego. La manifestazione organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, a livello regionale si svolgerà alle ore 10 davanti la Prefettura in Piazza del Plebiscito, ad Ancona. Sono circa 32 mila i lavoratori interessati nelle Marche, ma solo una piccola rappresentanza potrà partecipare a causa delle restrizioni covid. Lo sciopero è stato indetto per chiedere il rinnovo dei CCNL (Contratto collettivo nazionale del lavoro), risorse per lavorare in sicurezza, per la formazione e l’aggiornamento professionale, nuove assunzioni e stabilizzazioni dei precari a partire dal comparto sanità, per rinnovare la pubblica amministrazione e coniugare la valorizzazione dei professionisti del pubblico con servizi efficienti ed efficaci ai cittadini.

«I motivi dello sciopero sono principalmente tre: assunzioni e stabilizzazione dei precari; sicurezza; rinnovo dei CCNL– spiega Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche-. È vero che nella Finanziaria ci sono 400 milioni in più ma sono comunque insufficienti. Ci sono poche risorse destinate alla forza lavoro e alla stabilizzazione del personale: dei 36 mila sanitari introdotti durante l’emergenza covid solo 1/3 è stato assunto a tempo indeterminato. Anche per quanto riguarda gli stipendi non c’è un aumento di 107 euro in quanto, scorporati i vari elementi, gli incrementi medi mensili a regime sono di 30 euro per polizia locale, medici, infermieri, oss ecc…».

La locandina dello sciopero in programma mercoledì 9 dicembre ad Ancona

I sindacati lamentano la mancanza di un tavolo di confronto con il Governo. «Abbiamo fissato lo sciopero perché rappresenta l’ultima occasione da poter cogliere prima che la Legge di Bilancio 2021 venga approvata- continua Pintucci-. Sembra che alle Confederazioni nazionali sia arrivata poco fa la convocazione per il 10 dicembre da parte del solo Ministro della Funzione Pubblica. Ci aspettavamo che arrivasse in tempo utile per evitare lo sciopero e invece così non è stato».

«Se non rinnoviamo il CCNL ora, mentre si discute la Legge di Bilancio, i lavoratori del pubblico impiego, compresi gli eroi della sanità, si troveranno senza contratto per i prossimi 4 anni- dichiara Luca Talevi, segretario generale Cisl Fp Marche-. Scioperiamo ora sia perché le risorse economiche che il tavolo normativo devono essere aperti prima di Natale. Dispiace che il Governo non abbia saputo cogliere la possibilità di confronto. Scioperiamo per costruire, per dare servizi migliori ai cittadini; la pubblica amministrazione va rinnovata, ringiovanita. Chiediamo risorse per valorizzare i professionisti della sanità e del pubblico impiego, di riconoscere quanto hanno fatto in questo 2020. In prima linea nelle strutture sanitarie e in campo nelle amministrazioni per dare un aiuto in tempo reale per l’erogazione di sussidi, bonus e cassa integrazione. Spesso proprio i lavoratori pubblici hanno pagato un prezzo elevato anche in termini di contagio nei luoghi di lavoro a causa del covid».

«Il nostro sciopero non è contro qualcosa ma per rinnovare la pubblica amministrazione, per le assunzioni, la stabilizzazione dei precari e la sicurezza sul posto di lavoro- afferma Marcello Evangelista, segretario regionale Uil Fpl-. Occorrono più risorse per migliorare l’organizzazione del lavoro e garantire la sicurezza, problematica messa in evidenza dalla pandemia. Tutto ciò è la conseguenza dei danni causati dalla politica dei tagli lineari messa in atto dal Governo negli ultimi anni: carenza di organico nella sanità e nelle pubbliche amministrazioni, carenza di risorse strumentali nelle strutture sanitarie. Anche a livello europeo gli indicatori mostrano come l’Italia sia il paese dove assunzioni e stipendi siano tra i più bassi d’Europa. Lottiamo per la tutela dei lavoratori pubblici, per avere delle risposte che da troppi anni il Paese attende».

Lo sciopero è indetto per l’intera giornata o turno di lavoro, i servizi essenziali restano comunque garantiti.

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