Ancona-Osimo

Ad Ancona altre 4 pietre d’inciampo. Mastrovincenzo: «Impegno costante a non dimenticare»

Questa mattina lo svelamento delle opere dell'artista Gunter Demnig per una memoria diffusa della Shoah. Sono dedicate a Romilde e Umberto Coen, al rabbino Alberto Pacifici, ai coniugi Enrica e Mosè Coen e all’antifascista Andrea Lorenzetti. Il presidente del consiglio regionale: «Sono presidi di cultura, punti fermi contro l’indifferenza e ci invitano al dialogo»

Un momento dello svelamento delle 4 pietre d'inciampo ad Ancona

ANCONA – Salgono ad undici le pietre d’inciampo, le installazioni dell’artista tedesco Gunter Demnig per una memoria diffusa della Shoah e delle vittime delle persecuzioni nazifasciste, nel capoluogo dorico. Questa mattina, venerdì 25 gennaio, ne sono state posizionate quattro che si aggiungono alle sette dell’anno scorso (leggi l’articolo) e sono dedicate ai fratelli Romilde e Umberto Coen (entrambi deportati e morti ad Auschwitz), al rabbino e chazan Alberto Pacifici, che operò in varie città marchigiane prima di essere deportato ad Auschwitz, ai coniugi Enrica e Mosè Coen, anch’essi deceduti in un campo di sterminio, e all’antifascista Andrea Lorenzetti.

La cerimonia, partita da via Astagno, con un momento di commemorazione in Sinagoga, è poi proseguita in via Bernabei, corso Garibaldi e piazza Cavour (dove sono posizionate le pietre). Tra gli altri, hanno partecipato esponenti dell’Anpi Marche, della Comunità ebraica di Ancona e gli studenti degli istituti scolastici “Volterra-Elia”, “Savoia-Benincasa” e “Rinaldini”. Presente, inoltre, Guido Lorenzetti, figlio di Andrea Lorenzetti.

Una delle pietre realizzate e svelate questa mattina ad Ancona

Per il presidente del consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, «ricordare significa impegnarsi costantemente a combattere ogni forma di violenza, ingiustizia e discriminazione». E aggiunge: «Le pietre d’inciampo rappresentano presidi di cultura, punti fermi della nostra memoria contro l’indifferenza e ci invitano al coraggio e al dialogo». Al termine della cerimonia di inaugurazione il presidente Mastrovincenzo si è recato nella sede della Prefettura per la consegna, da parte del Prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, delle Medaglie d’Onore al merito ai famigliari di quattro cittadini deportati e internati nei lager (leggi l’articolo).

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