Ancona-Osimo

Settore socio-assistenziale, in sciopero i lavoratori delle strutture Anaste

Ad Ancona, circa 150 lavoratori in presidio davanti alla "Residenza Dorica", in via I Maggio. Al centro della protesta le proposte, definite "inaccettabili" da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl, di Anaste al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale

Presidio dei lavoratori davanti alla Residenza Dorica in via I Maggio

ANCONA- Da otto anni senza contratto nazionale di lavoro, sciopero questa mattina dei lavoratori delle strutture Anaste, l’Associazione nazionale che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani. L’adesione è stata del 70% e i servizi minimi essenziali garantiti all’utenza. Ad Ancona, circa 150 lavoratori in presidio davanti alla “Residenza Dorica”, in via I Maggio. Al centro della protesta le proposte, definite “inaccettabili” da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl, di Anaste al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale applicato a circa 22mila addetti in Italia del comparto socio sanitario assistenziale. Nelle Marche riguarda un migliaio di lavoratori, nella provincia di Ancona circa 400 e fanno riferimento ai gruppi Santo Stefano (Residenza dorica, Anni Azzurri) e  Zaffiro.

Lavoratori delle strutture Anaste in presidio per il rinnovo del contratto

Le ragioni dello sciopero sono legate alla rottura delle trattative nazionali per il rinnovo del contratto. Le proposte di parte aziendale, sono state giudicate inaccettabili dai sindacati. «Le trattative si sono bloccate in quanto le loro proposte puntano ad un aumento dell’orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali, la riduzione, fino all’azzeramento, dei permessi retribuiti; l’azzeramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia, l’aumento medio lordo di 19 euro dopo 8 anni di mancato rinnovo del contratto» spiega Marco Paglialunga, segretario regionale Fisascat Cisl. «Queste proposte sono ben lontane dalle richieste sindacali rivendicate nella piattaforma unitaria. Chiedevamo un aumento economico di 110 euro e il riconoscimento della qualifica e del ruolo di OSS– riferisce Paolo Magnanelli, segretario Uiltucs Uil-. Abbiamo ricevuto una controproposta indegna e scandalosa che chiede ai lavoratori di pagarsi i 3/4 dell’aumento del rinnovo contrattuale».

Lavoratori delle strutture Anaste in presidio per il rinnovo del contratto

«Non è solo una rivendicazione economica ma la richiesta di un riconoscimento per il delicato lavoro svolto ogni giorno da queste lavoratrici e lavoratori che si prendono cura dei nostri anziani dichiara Stefania Ragnetti, segretaria generale Fp Cgil Ancona. «Per noi si tratta di un lavoro usurante sia fisicamente che psicologicamente. Chiediamo che la nostra qualifica OSS venga riconosciuta» affermano alcuni lavoratori. Il prossimo passo dei sindacati è vedere se, dopo lo sciopero, si riapre la trattativa a livello nazionale, in caso contrario, la lotta continua.