Ancona-Osimo

Sergio Cammariere apre il Premio internazionale della fisarmonica: «È la mia prima volta a Castelfidardo. Sarà una riflessione sul tempo»

L'artista ripercorrerà la sua carriera partendo dai suoi successi fino ad arrivare ai brani del suo nuovo disco “Una sola giornata” che dà il titolo al nuovo tour

Sergio Cammariere
Sergio Cammariere

CASTELFIDARDO Affiancato dalla sua storica band, un team di grandi musicisti che da sempre sono al suo fianco: Daniele Tittarelli (sax soprano), Luca Bulgarelli (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria) e poi Antonino de Luca, fisarmonicista, domani sera (13 settembre) all’apertura del Premio internazionale della fisarmonica di Castelfidardo, Sergio Cammariere ripercorrerà la sua carriera partendo dai suoi successi fino ad arrivare brani del suo nuovo disco dal titolo Una sola giornata uscito il 14 aprile che dà il titolo al suo nuovo tour.

Lo spettacolo rispecchia l’animo e l’approccio musicale unico dell’artista, una perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti ritmi latini che accendono il live con calde atmosfere bossanova. Oltre ai suoi brani più amati trovano spazio anche le sue ultime creazioni che danno vita al cd dal titolo La fine di tutti i guai uscito il 10 maggio 2019. Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove sfumature: Tempo perduto, Via da questo mare, Tutto quello che un uomo, il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione musicale”), in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva.

Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de Dalla pace del mare lontano aprendo la strada a un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora L’amore non si spiega, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica Cantautore piccolino. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durate la sua carriera.

L’intervista a Sergio Cammariere

A Cammariere abbiamo fatto alcune domande.

Come sarà la serata a Castelfidardo?
«Il repertorio riflette sul trascorrere del tempo. È una costante. Di fronte a esso siamo piccoli. Ho fatto tanti concerti nelle Marche ma non sono mai stato a Castelfidardo, so che la fisarmonica pervade i pensieri di questa città».

Che cosa significa fare musica oggi?
«Sono sempre immerso nella musica, in se stessa, per il cinema, domina la mia esistenza. Nelle pause mi dedico alle canzoni. Stiamo attraversando un periodo di trasformazione nella musica in cui è coinvolto tutto il mondo. Il 2023 ha colori nuovi. C’è uno studio di sentire un suono elettronico penetrante. Forse stiamo abbandonando la canzone tradizionale che però deve resistere. Discendiamo dalla musica napoletana ma mi rendo conto che ci sono nuove forme di espressione che bisogna capire. Nella musica si è sempre molto aperti perché c’è solo una lingua. La musica unisce».

Che consiglio darebbe a un giovane che oggi insegue i propri sogni, in musica e non solo?
«Durante la pandemia ho avuto modo di prendere un periodo di riflessione. Ho scritto la mia biografia Libero nell’aria. Racconta di me, un giovane che dal Sud sognava ed è partito, raggiungendo il successo tardi. La vita è tutta una conquista. Bisogna, a volte, avere il coraggio di staccarsi dalla radici e spingerci oltre per percorrere il proprio cammino. Per un giovane oggi non è semplice. Importante poi che ascolti la musica di Beethoven e Bach e poi i grandi maestri del jazz, un bagaglio imprescindibile per un vero musicista».

© riproduzione riservata