Ancona-Osimo

«Non chiedere soldi perché ti ammazzo», minacce al costruttore nel maneggio abusivo: arrestato rom

Questa mattina il blitz dei carabinieri della stazione di Brecce Bianche, all'Aspio di Ancona, dove i militari hanno sequestrato l'immobile del Comune occupato senza permesso da una famiglia. In manette un 55enne. Doveva saldare un conto di 25mila euro ad un imprenditore ridotto in rovina per il debito

ANCONA – Per 15 anni avrebbero occupato un terreno del Comune, abusivamente, ricavandoci anche un maneggio per cavalli e una pista dove farli correre. C’era tutto, stalle, mangiatoie. Il tutto realizzato con il sudore di un costruttore, ingaggiato per i lavori e mai pagato.

Spese per 25mila euro che hanno ridotto sul lastrico l’uomo, costretto a subire minacce. «Non chiedere soldi perché ti ammazzo» gli avrebbe rivolto il capofamiglia, un rom di 55 anni, D. S., pur di non saldare il debito per quei lavori ultimati a fine 2017. Questa mattina il blitz dei carabinieri della stazione di Brecce Bianche, guidati dal comandante Giuseppe Caiazzo, in via Maccari, all’Aspio.

A loro si era rivolto l’imprenditore, un osimano, per chiedere aiuto, intimorito da quelle frasi che mettevano a rischio la sua vita e quella dei familiari. I militari, effettuate le indagini, sono entrati in azione attorno alle 11 e hanno sequestrato la struttura su disposizione del gip Carlo Cimini e denunciato il 55enne e altre 2 persone (quelle trovati sul posto) per abuso edilizio ed occupazione abusiva. Erano appena arrivati e stavano accudendo i cavalli quando i carabinieri hanno fatto incursione. Per il rom, accusato anche di estorsione, è scattato l’arresto perché stava scontando la misura dell’affidamento in prova (al posto del carcere) per una precedente condanna.

Il tribunale di Sorveglianza ha disposto quindi la sospensione della misura alternativa predisponendo l’arresto in carcere a Montacuto perché il 55enne non si sarebbe dovuto macchiare di altri reati. Nel maneggio sono stati trovati quattro cavalli fatti sgomberare dai carabinieri insieme agli occupanti. Ora non potranno più entrarci. Dopo il sequestro l’immobile è stato riaffidato al Comune. A marzo erano stati in zona anche i vigili urbani e la sezione di polizia giudiziaria della polizia locale sempre per controlli e per sanare una situazione di abusivismo conosciuta che andava avanti da 15 anni con la luce, sembrerebbe, pagata a spese del Comune e con l’utenza dell’acqua allacciata ad una azienda della zona.

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