Ancona-Osimo

Senigallia: beccato ambulante con bigiotteria irregolare. Sequestrati anelli e bracciali

I prodotti erano posti in vendita da un commerciante ambulante presso un centro commerciale di Senigallia ed erano privi delle informazioni sulla composizione dei prodotti ed i materiali utilizzati

Immagine di repertorio

SENIGALLIA- I militari della Tenenza di Senigallia, nel corso di mirati controlli in materia di sicurezza prodotti e sulla conformità alla normativa comunitaria, intensificati in concomitanza con lo svolgimento della manifestazione “mercato europeo del commercio ambulante”, tenutasi nei giorni scorsi, hanno sottoposto a sequestro amministrativo oltre diecimila articoli di bigiotteria per un valore di oltre 50.000 euro, in quanto gli stessi non erano in regola con la normativa in materia di etichettatura dei prodotti.

I suddetti articoli, tra cui anelli, bracciali, orecchini, quindi prodotti che entrano a diretto contatto con il corpo del consumatore, erano posti in vendita da un commerciante ambulante di origine bengalese presso un centro commerciale di Senigallia ed erano privi delle previste informazioni circa la composizione dei prodotti ed i materiali utilizzati, con i conseguenti pericoli per la salute umana connessi alla eventuale presenza di allergeni o componenti potenzialmente pericolosi.

La vigente normativa comunitaria e nazionale prevede, infatti, l’obbligatoria indicazione, chiaramente visibile e leggibile, della denominazione legale o merceologica del prodotto, del produttore o importatore, del Paese di origine, dell’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente e dei materiali impiegati, nonché delle istruzioni e delle eventuali precauzioni e loro destinazione d’uso, ove utili ai fini della sicurezza del consumatore.

Al termine delle attività, oltre al sequestro dei prodotti, i finanzieri hanno segnalato il responsabile alla Camera di Commercio per le Marche, per la successiva irrogazione di una sanzione amministrativa per la violazione al Codice del Consumo, che prevede il pagamento di una somma da 516 a 25.823 euro.

L’operazione si inquadra nel più ampio contesto della tutela del Made in Italy, del contrasto alle pratiche commerciali illegali e della sicurezza dei prodotti volti a garantire il corretto funzionamento del mercato, alla valorizzazione dei prodotti sicuri in linea con gli standard di commercializzazione europei, a tutela dei commercianti che operano correttamente, e alla salvaguardia del consumatore finale.

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