Ancona-Osimo

Una scuola per pastori e allevatori: tra i selezionati anche un candidato marchigiano

Il presidente del Parco delle foreste casentinesi, Luca Santini: «Il telefono squilla sempre. È importante valorizzare vecchi mestieri»

Foto di Luisa Vielmi (gentile concessione de Parco delle foreste casentinesi)

ANCONA – Oltre 160 candidati provenienti da tutte le regioni italiane: dalla Toscana all’Emilia Romagna, passando per le Marche. Un corso sulla pastorizia che ha incuriosito i più importanti quotidiani esteri: da quelli tedeschi al Times americano, che ha recentemente pubblicato un articolo sul tema.

Il Parco delle foreste casentinesi, l’ente che ha ideato la scuola per pastori e allevatori è in questi giorni subissato di chiamate. Nei giorni scorsi, si è svolta la selezione per i futuri studenti della scuola. Qui, si impara a diventare pastori e allevatori. Dal parco, fanno sapere che è probabilmente lo stile frenetico della società odierna a spingere la gente ad abbracciare stili di vita più sostenibili.

“Come si diventa pastori?”, foto di Luisa Vielmi (gentile concessione del Parco delle foreste casentinesi)

Insomma, c’è voglia di ritorno alla dimensione naturale: sono state ammesse a colloquio 54 persone e di queste 41 si sono presentate ai colloqui per ambire agli 8 posti disponibili da progetto, aumentati rispetto ai 6 inizialmente previsti. Provenienti da tutt’Italia (in particolare da Emilia e Toscana) e di età prevalentemente inferiore ai 30 anni, i candidati hanno mostrato diversità sia dal punto di vista della formazione, con presenza anche di laureati in discipline del settore, sia da quello occupazionale, con persone già impegnate professionalmente nel settore del progetto e altre impiegate in altri ambiti ma intenzionati a cambiare il proprio progetto di vita.

Nessun test scritto: a influire, sarebbero state le competenze pregresse in questo settore e lo spirito motivazionale. Delle 8 persone selezionate (anche se in attesa di conferma), quattro sono ragazzi e quattro sono ragazze. Sette hanno un’età inferiore ai 30 anni e solo una è compresa nella fascia d’età tra i 30 e i 40. Tra di loro, uno arriva dalla provincia di Ancona ed è quindi marchigiano.

Luca Santini, presidente del Parco delle foreste casentinesi (per sua gentile concessione, foto Luisa Vielmi)

«Non mi aspettavo tutta questa risonanza mediatica – fa sapere il presidente del Parco delle foreste casentinesi, Luca Santini – La scuola è gratuita e finanziata dall’Unione europea e rientra nel progetto comunitario Life ShepForBio, cofinanziato dall’Unione. Ci si propone così – spiega Santini – di mantenere aperte alcune aree verdi per la crescita e lo sviluppo di specie animali e vegetali e di non perdere le tradizioni italiane e i mestieri di una volta».

Si impara a divenire pastori e allevatori per contribuire a mantenere inalterato l’ecosistema: «Quando parliamo di animali, non intendiamo solo grandi specie, ma anche insetti – precisa – Da non dimenticare le specie vegetali che abbisognano di terreni aperti, come alcune specie botaniche o floristiche che crescono solo nei prati».

Santini si dice colpito dalla presenza di tanti giovani tra i candidati: «Gente che magari aveva fatto studi informatici e che ora ha deciso di cambiare vita per recuperare quel rapporto unico con la natura e con gli altri. Queste iniziative – tra le altre che organizza il Parco – sono importanti per capire cosa c’è dietro una forma di caciotta sul balcone di un supermercato».

“Qui, impariamo l’arte della pastorizia” (foto di Luisa Vielmi, per gentile concessione del Parco delle foreste casentinesi)

La scuola sarà organizzata in modo da garantire una duplice offerta formativa: una parte teorica – con lezioni in classe svolte da personale tecnico qualificato, con proposta specifica per ciascuno dei moduli (dodici totali, della durata di otto ore ciascuno), accompagnati da visite presso aziende del settore – e una seconda articolazione di stage, di trenta giorni totali (non continuativi), in cui i partecipanti affiancheranno professionisti delle realtà produttive nel territorio del Parco nazionale.

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