Ancona-Osimo

Scuola: classi pollaio e personale carente. Botta e risposta tra sindacati e Ufficio Scolastico Regionale

L'USR risponde alle accuse mosse nei giorni scorsi dalle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal: «Per il prossimo anno il numero dei docenti assegnato alle Marche dal Ministero è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso anno»

ANCONA- Classi pollaio, personale carente e problemi strutturali. Sono pesanti le critiche che, nei giorni scorsi, le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno mosso nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale, intervenuto oggi (1 giugno) per placare le polemiche.

«Ci sono classi con oltre 35 studenti e alunni costretti a scegliere altre scuole o indirizzi pur di non fare molti chilometri. Succede al liceo classico di Fermo (indirizzo scienze umane) ma non si tratta di un caso isolato in regione- avevano detto i sindacati-. Secondo le tabelle consegnate dall’USR lo scorso 20 maggio il record è a Pesaro: ben 36 studenti per una classe prima del liceo scientifico Laurana Baldi; gli studenti delle prime classi del Corridoni Campana di Osimo, indirizzo linguistico sono in 33. A Macerata, nelle prime classi del Linguistico Leopardi e dello Scientifico Galilei gli studenti sono in media 32. In tutto sono 67 gli istituti superiori delle Marche dove abbiamo riscontrato oltre 30 alunni per classe».

E ancora. I sindacati hanno accusato l’Ufficio Scolastico Regionale «per il mancato coinvolgimento delle parti sociali nella composizione degli organici, effettuata invece attraverso calcoli matematici che poco hanno a che fare con le reali necessità delle scuole marchigiane. Un sistema ragionieristico utilizzato anche per quanto riguarda il sostegno ai disabili. A rischio c’è la continuità didattica per almeno 200 tra bambini e ragazzi che non ritroveranno i loro insegnanti per un astruso meccanismo, utilizzato solo nelle Marche e non previsto in alcuna norma, per cui i docenti vengono spostati da una scuola all’altra in un inutile quanto dispendioso balletto, immolati sull’altare dell’algoritmo. E poi manca il personale. Da una stima, considerando il distanziamento sociale, solo per scuola dell’infanzia e della scuola primaria serviranno a settembre oltre 2.700 docenti e quasi 1.000 collaboratori scolastici. Poi ci sono gli annosi problemi strutturali».

Pronta la risposta dell’Ufficio Scolastico Regionale diretto dal dott. Ugo Filisetti. «In merito alle dichiarazioni di alcuni esponenti sindacali riguardo presunti tagli di docenti e sovraffollamento delle classi, il Ministero dell’Istruzione ogni anno assegna agli Uffici Scolastici Regionali, e tra questi a quello per le Marche, un determinato numero di posti docente in ragione dell’andamento del numero degli studenti, sulla base del quale gli stessi USR istituiscono  le classi secondo i criteri disposti dalle norme dello Stato- chiarisce in una nota-. Per l’anno scolastico 2020/21 nelle Marche si registra una riduzione complessiva di circa 4.000 alunni iscritti (dall’infanzia alla secondaria di II grado, compresa la previsione di circa 1.200 alunni iscritti per i cosi serali) rispetto ai 208.330 alunni frequentanti nell’anno in corso. Ciononostante, per il prossimo anno il numero dei docenti assegnato alle Marche dal Ministero è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso anno (17.219 docenti rispetto ai 17.260 attuali). Pertanto si registra un incremento del numero dei docenti rispetto agli alunni e non un taglio.

Grazie a tale disponibilità, il direttore generale, con decreto n. 530 del 29 maggio scorso, ha provveduto ad istituire per il prossimo anno scolastico un numero di classi (10.005) sostanzialmente uguale rispetto allo scorso anno (10.053), nonostante la consistente diminuzione di alunni, con conseguente riduzione del numero medio di alunni per classe.  Le classi sono state istituite secondo le obbligatorie prescrizioni disposte dalla norma dello Stato (DPR 81/2009), mentre non è noto l’algoritmo genericamente citato, che sarebbe stato utilizzato per la definizione delle stesse. Dall’analisi del decreto si riscontra che la media di alunni per classe è di circa 20, pari alla media nazionale. Tra le oltre 10.000 classi istituite non risultano sovraffollamenti e tanto meno un numero di alunni pari o superiore a 30. I rappresentanti sindacali, con le loro affermazioni hanno probabilmente fatto erroneamente riferimento, nonostante gli incontri informativi del 3 e 15 aprile e del 22 maggio avuti con l’USR, non agli alunni iscritti, ma alle domande di iscrizione».

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