Ancona-Osimo

Ancona nello scatto apocalittico di Andrea Amici: la foto è incredibile

La foto è stata scattata mercoledì sera. La reflex del fotografo anconetano ha immortalato la tempesta di fulmini che si è abbattuta su Ancona tra le 20.45 e le 23. Il blu violaceo del cielo sovrasta il capoluogo regionale

ANCONA – È una foto che sta facendo il giro del web, quella del fotografo anconetano Andrea Amici. Scattata mercoledì sera da piazzale Camerino, ritrae uno scenario apocalittico. Un’atmosfera quasi spettrale che incombe su Ancona. Tra lampi, fulmini e saette, lo scatto è la rappresentazione di quanto sta accadendo in questi giorni di allerta meteo nel territorio marchigiano. Il cielo, nuvoloso ma terso, è di un colore blu, tendente al violaceo.

Andrea Amici
Il fotografo per passione, Andrea Amici

Colori freddi, come freddo è il clima di questo periodo, in cui le temperature sono scese di diversi gradi. In alto, sulla destra, un fulmine sembra illuminare a giorno il paesaggio cittadino. Basta ingrandire lo scatto per vedere i luoghi principali del capoluogo: dal porto, sullo sfondo, mentre sulla sinistra c’è la Cattedrale di San Ciriaco, patrono di Ancona. Si intravedono anche le Case matte e il quartiere di Pietralcroce, a destra. Sotto, il rione del Piano, con corso Carlo Alberto e via Giordano Bruno. Tra i palazzi più alti, spicca quello della Regione.

«La foto racconta gli attimi compresi tra le 20.45 e le 23» racconta Amici. Che prosegue: «È la prima volta che fotografo i fulmini, non mi era mai capitato prima». I suoi scatti sono stati ripresi dalla Nasa e recentemente ha preso parte al documentario «Magicmountains.it – Storytellings Experience sui Monti Sibillini».

Ancona tra fulmini e saette nella foto di Andrea Amici

«Mi trovavo in piazzale Camerino e alle 20.45 – racconta Amici – ho piazzato la mia Reflex, ho impostato manualmente il tempo e infine ho messo a fuoco». Si tratta di 44 scatti, realizzati tra le 20.45 e le 23 di mercoledì sera. «Ogni 20 secondi, la macchinetta, in automatico, scattava. Poi, in post produzione, ho sommato i lampi nel cielo e in questa foto c’è il racconto di quanto accaduto in un’ora e mezza». Amici è arrivato in piazzale Camerino con «un cavalletto, un intervallometro e un cappottino per la reflex. Ma anche per me – scherza – visto che ero sotto la pioggia e faceva piuttosto freddo».

Una foto nata quasi per caso, perché «solitamente i fulmini, da questa posizione, non si vedono mai – sottolinea Amici. È più facile ritrarli sul versante falconarese o dalle parti del Conero». Il titolo dell’immagine? «Cloud Atlas, che significa ‘Atlante delle nubi’. Tra l’altro, nemmeno a farlo apposta, Cloud Atlas è il mio film preferito».

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