Ancona-Osimo

Sanità, sul taglio delle pensioni ai medici Fumelli (Anaao Assomed Marche): «Pronti alla mobilitazione»

Parla il segretario di Anaao Assomed Marche Daniele Fumelli che dice: «Stavolta non staremo in silenzio

ANCONA – Non solo le carenze di personale che costringono i sanitari in servizio a coprire turni massacranti. Non solo l’impossibilità di conciliare tempi di vita e di lavoro, non solo remunerazioni non adeguate all’impegno e alla professionalità. Gli articoli della manovra presentata alle Camere, relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità sono la classica goccia che può far traboccare il vaso della sanità pubblica italiana. Per questo Anaao Assomed ha proclamato formalmente lo stato di agitazione a livello nazionale ed è pronta ad aderire alla giornata di sciopero che potrebbe essere indetta a breve in tutta Italia.

«La misura è colma – dice Daniele Fumelli, segretario di Anaao Assomed Marche – e siamo pronti anche nelle Marche ad aderire alla mobilitazione organizzando al contempo assemblee sindacali in tutte le Aziende sanitarie nel corso delle quali verrà spiegato ai sanitari in procinto di andare in pensione i gravi danni causati dalla manovra». Il taglio dell’assegno pensionistico dovrebbe riguardare non meno di 50mila medici e dirigenti sanitari e, secondo le stime, potrebbe arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita.

Da Anaao arriva l’invito agli iscritti che hanno maturato i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore della pensione, a presentare immediatamente la domanda di quiescenza e di usufruire in questi ultimi giorni di lavoro di tutti i giorni di ferie accumulati nel corso degli anni di servizio. «La conseguenza di questo fuggi-fuggi dal Servizio Sanitario Nazionale – assicura Fumelli – non potrà che depauperare ulteriormente di professionisti anche nelle Marche il già ridotto numero di medici che erogano servizi e quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli».

I margini per scongiurare un altro duro colpo alla sanità pubblica sempre ridursi all’osso. «Stavolta non staremo in silenzio – conclude Fumelli – sperando poi di non essere precettati perché per noi è stato spesso precluso anche il diritto di sciopero che invece dovrebbe essere garantito».

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