Ancona-Osimo

Sanità e risorse, l’Ordine degli infermieri di Ancona chiede più attenzione

Parla il presidente Opi Ancona Giuseppino Conti: «Non entriamo nel merito delle scelte della politica regionale ma svolgiamo il mandato istituzionale di tutela dei cittadini e degli infermieri»

ANCONA – Le previsioni relative alla spesa sanitaria nazionale fornita dal Def 2022 evidenziano un calo rispetto al Pil passando dal 7% del 2022 al 6.6% del 2023 con un trend ulteriormente in ribasso per il 2024 e 2025 rispettivamente del 6.3% e 6.2%. Tale riduzione delle risorse che si ripercuoteranno sui trasferimenti regionali, rappresentano una forte preoccupazione per l’Ordine delle Professioni Infermieristiche.

Giuseppino Conti, presidente di Opi Ancona, ricorda che «gli Ordini professionali sono enti sussidiari dello Stato e, pertanto, stante il ruolo istituzionale di tutela dei cittadini e dei professionisti di riferimento, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione del governo regionale e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione su alcune argomentazioni fondamentali per il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale».

«Nel dettaglio – dice il presidente Conti – non solleviamo nessun grido di dolore rispetto alle risorse assistenziali che mancano ma un richiamo forte alle normative fondamentali che definiscono gli standard di riferimento per il funzionamento delle strutture ospedaliere (DM 70 2015) e dei servizi territoriali (DM 77/2022)». Secondo Opi Ancona le necessità di risorse per il funzionamento del sistema sono direttamente collegate alle scelte governative, tenuto conto dei principi fissati dalle normative vigenti.

«Non è compito dell’Ordine degli Infermieri entrare nel dettaglio delle scelte della politica regionale – insiste – ma intendiamo supportare, per quanto di competenza, tenuto conto del mandato istituzionale alla tutela dei cittadini e degli infermieri, le decisioni della politica regionale e la determinazione delle priorità per quanto concerne i servizi da garantire e le risorse necessarie».

Anche nel corso di un recente incontro pubblico Opi Ancona ha rimarcato che è compito dell’Ordine Professionale rendere evidente che i cambiamenti demografici, epidemiologici e socioeconomici hanno profondamente mutato la domanda di salute della popolazione, con una significativa variazione nella complessità clinico-assistenziale e la conseguente necessità di ripensamento dei servizi ospedalieri e territoriali.

Il punto di vista dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona è chiaro: «Prima di dire cosa manca è necessario rendere evidente cosa già c’è sia a livello ospedaliero, sia a livello territoriale, per poi arrivare a determinare le necessità che dovranno tenere conto dei cambiamenti normativi e formativi che hanno riguardato le professioni infermieristiche, con le conseguenti necessità di rivedere i modelli organizzativi, i sistemi di cura e assistenza, i ruoli e le responsabilità». Infine relativamente ai ruoli e alle responsabilità, conclude il presidente Conti: «È necessario un forte indirizzo regionale alle Direzioni Aziendali per l’applicazione rigorosa delle norme che disciplinano le professioni sanitarie e dei Ccnl vigenti anche per una vera valorizzazione delle professioni infermieristiche (tanto acclamata e poco perseguita». L’Ordine Professionale di Ancona conferma la piena disponibilità alle forme di collaborazione alle istituzioni regionali e alla Aziende Sanitarie.

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