Ancona-Osimo

Sanità, protesta di Alleanza Verdi e Sinistra contro le liste d’attesa: volantinaggio davanti agli ospedali di Jesi, Fermo, Macerata e San Benedetto

«Il diritto alla salute è un diritto costituzionale e non può essere derogato o, peggio, subordinato alla ricchezza pro capite»: si legge nella nota diramata da Sinistra Italiana

ANCONA – «17 milioni di visite di controllo perse, 13 milioni di prime visite perse e 3 milioni di elettrocardiogrammi persi». Sono alcuni dei numeri elencati da Alleanza Verdi e Sinistra, messi nero su bianco su uno dei volantini che saranno distribuiti nella giornata di domani – 27 aprile – davanti ad alcuni ospedali delle Marche, per dire «basta liste d’attesa».

L’iniziativa, promossa dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, punta ad informare la cittadinanza, davanti all’ospedale Murri di Fermo, dalle 13 alle 14:30, davanti all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dalle 09 alle 11, davanti all’ospedale di Macerata, dalle 10 alle 12 e davanti all’ospedale Madonna del Soccorso, a San Benedetto del Tronto, dalle 10 alle 12.

«Il diritto alla salute è un diritto costituzionale e non può essere derogato o, peggio, subordinato alla ricchezza pro capite – si legge nella nota stampa diramata da Sinistra Italiana -: solo un Servizio Sanitario Nazionale pubblico universale finanziato dalla fiscalità generale può garantirlo». La richiesta, rivolta al governo, è quella di «50 miliardi
di investimento in sanità; assunzione di 30mila medici e 250mila infermieri; eliminare il tetto di assunzione di personale in sanità; rinnovo delle macchine diagnostiche (98% oggi obsolete o inutilizzabili)».

«Lo stato in cui versa la sanità è a dir poco preoccupante – prosegue la nota stampa -: calo drastico della spesa pubblica finalizzata a questo settore, liste d’attesa interminabili, mancanza di personale, smantellamento dell’assistenza territoriale. Gli insegnamenti e i buoni propositi fatti durante la fase più dura della pandemia sembrano un ricordo lontanissimo e disatteso alla prova dei fatti. Come se tutto questo non bastasse, l’autonomia differenziata voluta fortemente dalla Lega rischia di essere la pietra tombale sul Servizio Sanitario Nazionale così come lo conosciamo. Non aiuta, poi, il fatto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzia soltanto l’edilizia sanitaria, tralasciando completamente altri aspetti. Domani nelle aule di Camera e Senato arriverà il Documento di Economia e Finanza – spiegano – che prevede ulteriori tagli alla sanità per i prossimi anni, distanziando ancor di più l’Italia da paesi come Germania e Francia nella spesa in salute in rapporto al PIL (oltre il 9% del PIL è investito in questi due paesi a fronte di un 6,7% del nostro paese)».

Tagli che secondo Alleanza Verdi e Sinistra «incidono sulle tasche e sulle condizioni di salute delle persone, soprattutto più povere che, non potendo ricorrere al privato, rinunciano alle cure. Il governo Meloni sta costruendo un sistema in cui il diritto alla salute è legato alla disponibilità economica delle persone, con la scusa che in Italia c’è troppa spesa pubblica, ma così non è».

«Cosa succede se un paziente non trova posto nel servizio pubblico? – si legge nel volantino -. O ha sufficienti soldi e si rivolge al privato, oppure aspetta, sperando che il problema non sia grave o non lo diventi. Stanno costruendo un sistema in cui il diritto alla salute è legato alla disponibilità economica delle persone, con la scusa che in Italia c’è troppa spesa pubblica».


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