Ancona-Osimo

Ancona, l’ospedale di Torrette, eccellenza del territorio, lavora per crescere ancora

I dati del 2023 presentati stamattina in Regione. Per il futuro gli obiettivi sono: migliorare l’assistenza territoriale, ridurre gli accessi al pronto soccorso e le liste di attesa

Da sin.: Aldo Salvi, Francesco Acquaroli, Filippo Saltamartini, Armando Gozzini

ANCONA – L’Azienda ospedaliero-universitaria della Marche, composta dall’ospedale di Torrette e da Salesi, racconta le ragioni che le hanno permesso di essere riconosciuta, negli ultimi due anni come miglior azienda pubblica d’Italia. I numeri parlano per Torrette (e Salesi): 938 unità di posti letto, 855 dedicati alla degenza ordinaria, 78 di day hospital, oltre 16mila tecnologie con valore pari a 128 milioni di euro – per mantenerle servono 13 milioni l’anno – 3910 dipendenti tra personale ospedaliero e universitario, senza contare il migliaio di specializzandi. Il 2023 ha fatto registrare un incremento di ricoveri chirurgici e di interventi chirurgici, anche senza ricovero. Un’azienda con molte specialità esclusive – come ha spiegato nella sua esposizione di dati il direttore generale Armando Gozzini – che guarda al presente ma anche al futuro con tanti «lavori in corso», come li ha definiti, dalla cabina elettrica per Torrette, compreso Salesi, all’antincendio, dal blocco travaglio parto del Salesi, alle sale ibride che sono sale operatorie innovative, ai tanti lavori che saranno realizzati con i fondi del Pnrr.

Le prospettive: migliorare l’assistenza territoriale, ridurre gli accessi al pronto soccorso di pazienti con codici bianchi e verdi, e ridurre le liste di attesa per prestazioni di primo livello. È quanto è emerso stamattina dalla conferenza stampa indetta in Regione, alla presenza del presidente Francesco Acquaroli, del vicepresidente Filippo Saltamartini, del sottosegretario alla presidenza Aldo Salvi e del direttore generale dell’Aou delle Marche, Armando Gozzini, presenti anche il direttore amministrativo Cinzia Cocco e il direttore sanitario Claudio Martini. Una fotografia estremamente lusinghiera della realtà ospedaliera e universitaria di Torrette, che si conferma punto di riferimento per il territorio ma anche per le regioni limitrofe, viste le numerose specialità esclusive, come il centro trapianti, che garantiscono livelli assistenziali di eccellenza.

«Gli investimenti in tecnologia e innovazione sono fondamentali per restare ai livelli della competitività dimostrata da questa struttura negli anni scorsi – ha spiegato il presidente Francesco Acquaroli –. Torrette è risultato negli ultimi anni il migliore ospedale pubblico d’Italia, questo di conseguenza comporta oneri e onori e la responsabilità di mantenerlo a questo livello. Cercheremo di potenziare il territorio e costruire con la nuova riforma un assetto che sia in grado di semplificare l’approccio dell’utente nei confronti della sanità, in grado di dare delle risposte secondo l’appropriatezza delle prestazioni cercando di decongestionare i pronto soccorso e di arrivare a liste di attesa che possano essere più corte e in grado di dare risposte nel minor tempo possibile».

«Torrette si manifesta come l’unico ospedale di secondo livello delle Marche per l’altissima complessità – ha aggiunto il vicepresidente Filippo Saltamartini –. Ricordo il giudizio che Agenas ha formulato sull’ospedale, come primo ospedale pubblico d’Italia. Un hub di alta complessità che coopera con altri ospedali di primo livello di tutta la regione. Il tema oggi è quello dell’aumento della domanda di prestazioni, molto spesso a bassa complessità, che affollano, per esempio, il pronto soccorso di Torrette. A questo cerchiamo di dare una risposta nell’assegnazione delle risorse. Ricordo che su tutto l’ammontare del fabbisogno del personale, 9 milioni che sono stati assegnati alla Regione Marche dallo Stato, ben il 60%, 5,2 milioni, sono stati attribuiti a Torrette proprio per assumere medici e infermieri e per stabilizzare le persone che domandano di essere stabilizzate e che sono state assunte durante il Covid».

«I dati sono positivi sul piano dei ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali – ha concluso il direttore generale Armando Gozzini –. Nel post Covid un confronto tra 2022 e 2023 presenta dati in crescita. Guardiamo avanti e teniamo d’occhio la tecnologia che avanza, l’innovazione, il digitale, dobbiamo stare al passo con i tempi. C’è un grande momento di cambiamento e un’azienda di secondo livello che è primaria su questo territorio deve essere il faro delle eccellenze e fare da regia complessiva per tenere d’occhio che la sanità funzioni bene, comprese le liste d’attesa. Ci sono delle criticità e tutti i giorni ci chiediamo insieme all’assessorato come migliorarle». «Un ospedale dalle enormi potenzialità e risultati riconosciuti a livello nazionale ed internazionale» ha aggiunto il sottosegretario Aldo Salvi che ha evidenziato la possibilità di aumentare le potenzialità con un maggior collegamento tra ospedale e aziende sanitarie territoriali.

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