Ancona-Osimo

Saltarello marchigiano, via libera in Consiglio regionale alla legge per la tutela e la valorizzazione

La proposta di legge a firma Lega è stata approvata nella seduta consiliare. Tra le iniziative previste: corsi di orientamento musicale specifici sul saltarello, corsi di formazione e sull'utilizzo degli strumenti antichi

Consiglio regionale (immagine di repertorio)

ANCONA – Via libera dal Consiglio regionale alla legge per la valorizzazione del saltarello tradizionale marchigiano. Il provvedimento, a firma Lega, ha incassato il voto compatto della maggioranza, mentre hanno espresso parere contrario Pd, M5s e Rinasci Marche.

L’obiettivo è quello della salvaguardia, della promozione e della valorizzazione del ballo tipico, ancora oggi tramandato soprattutto grazie alla passione di ormai poche associazioni e gruppi folkloristici. La proposta di legge ha mosso i suoi passi con l’obiettivo di sviluppare un ulteriore canale promozionale, caratteristico della regione, sulla scia di quanto fatto dalla Regione Puglia con la pizzica salentina.

Andrea Maria Antonini, consigliere regionale Lega

Tra gli obiettivi del provvedimento c’è anche la promozione turistica, soprattutto dei piccoli borghi e delle località a vocazione agricola dell’entroterra, una delle mission della giunta Acquaroli. Grazie alla legge verranno promossi corsi di orientamento musicale specifici sul saltarello, corsi di formazione e di perfezionamento, oltre che dell’utilizzo degli strumenti antichi e tradizionali. Previsti gemellaggi, convegni, seminari e progetti nelle scuole, oltre alla partecipazione a festival della tradizione popolare. In Aula a relazionare il provvedimento, sottoscritto dal gruppo Lega, sono stati il consigliere Andrea Maria Antonini, primo firmatario, e Marta Ruggeri (M5s), relatrice di minoranza.

«Non abbiamo solo approvato una legge regionale – afferma Antonini -: nel riconoscimento dell’eccellenza lavoriamo per trasformare in opportunità le nostre radici marchigiane. È dimostrato che una politica culturale attenta e che investe con pazienza sul binomio tradizione e formazione, determina un forte riscontro turistico ed occupazionale. La legge sul saltarello è un ulteriore segnale che unire le tipicità immateriali a quelle materiali è la strada per tramandare, connotare e rilanciare».

Mirko Bilo’, consigliere regionale Lega e vice presidente del gruppo consiliare

Il consigliere regionale della Lega, vice presidente del gruppo consiliare, Mirko Bilò, osserva che il saltarello «rappresenta un patrimonio di importante valore per il territorio marchigiano, da preservare e valorizzare». Secondo Bilò è importante «tramandare e far conoscere alle giovani generazioni questa danza, per testimoniare le tradizioni e i valori che permeano la nostra cultura, nella quale hanno mosso i passi anche i loro nonni».

Il saltarello, come evidenzia il consigliere Bilò, «racconta la cultura locale, la vita che c’era un tempo nei borghi e il lavoro duro nei campi, allietato a fine giornata proprio da questa danza folkloristica. Un tempo allietava le feste di paese, momenti importanti come i matrimoni o i festeggiamenti legati al culto religioso. Oggi, il saltarello rappresenta quell’occasione imperdibile per creare un “collante” forte e intenso nello scambio tra vecchie e nuove generazioni, alla base del quale tradizioni e cultura la fanno da padroni».

Il gruppo consiliare della Lega

Secondo il capogruppo Renzo Marinelli, «il saltarello non è solo una danza tradizionale: è un rituale che evoca quella socialità attiva e quella mutua solidarietà di cui nelle nostre comunità grandi e piccole sentiamo, purtroppo, la mancanza. I marchigiani ci hanno dato il mandato di muoverci, pur tra i rituali della politica, come un unico corpo espressione della comunità regionale in tutte le sue sfaccettature proprio come fanno i danzatori di saltarello. Un anno esatto dopo aver ricevuto questo mandato rinnoviamo quindi anche simbolicamente il nostro impegno con una legge dalla forte componente identitaria».

Marta Ruggeri, capogruppo Movimento 5 Stelle

Critica invece la relatrice di minoranza, Marta Ruggeri (M5s), che se da un lato si dice concorde sulla necessità di  «tutelare questo patrimonio culturale marchigiano» dall’altro sostiene che «Giunta e maggioranza regionale replicano comportamenti che tanto avevano criticato ai loro predecessori. La proposta sul saltarello, pur condivisibile nei suoi obiettivi, sarebbe stato più opportuno inserirla in un quadro di leggi regionali già esistenti in materia di spettacolo. Lo spezzatino normativo evidenzia per prima cosa scarsa capacità di programmare il settore e soprattutto apre al sospetto di modalità politiche assai contestabili. Di conseguenza il gruppo dei 5 Stelle rilancia con forza l’opportunità di prevedere un testo unico di tutte le leggi regionali su beni e attività culturali, procedendo a una semplificazione normativa».

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