Ancona-Osimo

Sacchetti bio a pagamento nei supermercati, Arrigoni (Lega Nord): «Business fatto sulla pelle dei consumatori»

Il Commissario Nazionale della Lega Nord Marche esprime i suoi dubbi riguardo alla normativa entrata in vigore il 1° gennaio

ANCONA- La polemica sui sacchetti biodegradabili a pagamento nei supermercati per imbustare frutta, verdura, pesce, carne, pane e così via non si placa. Dal 1° gennaio in Italia, è entrata in vigore la normativa europea per ridurre l’inquinamento ambientale derivante dall’utilizzo della plastica. Sulla vicenda interviene il Commissario Nazionale della Lega Nord Marche, sen. Paolo Arrigoni che esprime i suoi dubbi a riguardo.

«Ho fortissimi dubbi sulla reale sostenibilità delle attuali bioplastiche, ma ho la certezza che non risolvano problemi come la dispersione dei rifiuti in terra e nei mari (littering), e che questo sia un bel business fatto sulla pelle dei consumatori, per la gioia della Novamont cara al PD e al parolaio Renzi- dichiara Arrigoni-.

sen. Paolo Arrigoni, Commissario Nazionale Lega Nord Marche
(Foto: Facebook)

La direttiva comunitaria, recepita con un emendamento al Dl Mezzogiorno, consentiva di esonerare dall’obbligo di compostabilità gli involucri destinati agli alimentari, ma in Italia per volere del Governo Gentiloni dal primo gennaio è scattato nei supermercati l’obbligo per legge all’uso di costosissimi sacchetti “naturali” per l’acquisto di frutta e verdura; peraltro preceduto dall’introduzione nelle mense di molte scuole (come quelle di Milano) dello stop all’uso di piatti e bicchieri in plastica tradizionale a favore di quelli realizzati in materiali compostabili, con significativi aumenti dei costi (solo per le scuole di Milano sono stati stimati almeno 300 mila euro in più all’anno…). Il risultato? Nonostante in Italia la plastica grazie alla raccolta differenziata abbia ormai raggiunto percentuali elevate di recupero e riciclo, si spinge ora sempre più per sostituirla con plastica biodegradabile, molto più costosa, di precaria funzionalità e che crea problemi di funzionamento a numerosi impianti di compostaggio!».

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