Ancona-Osimo

Ancona, Rubini e l’Altra Idea che strizza l’occhio ai Cinque Stelle e ai Verdi

Il candidato di sinistra alle prossime amministrative si propone come la «vera» alternativa a centrodestra e centrosinistra e aspetta di capire cosa decideranno le forze politiche con cui ha collaborato maggiormente negli ultimi anni

Francesco Rubini

ANCONA – Francesco Rubini c’è, ma se la recente vicinanza politica con cui condivide principi e valori, quella con il Movimento Cinque Stelle e i Verdi, dovesse sfociare nella proposta di un altro candidato sindaco, è anche disposto a farsi da parte, per unire le forze. Altrimenti porterà avanti la sua candidatura fino alle prossime elezioni amministrative cittadine, come ha fatto anche nel 2018, quando al primo turno con Altra Idea di Città raccolse il 6,5% delle preferenze.

Francesco Rubini, Altra Idea di Città viene definita una proposta alternativa al centrodestra e al centrosinistra: può spiegare meglio?
«Parto dal ribadire che la nostra non è una proposta che nasce dalla sera alla mattina, ma un percorso politico che poggia le sue origini nelle scorse elezioni comunali, smarcandosi dal centrosinistra come dal centrodestra. Siamo convinti che oggi, ormai, la differenza tra destra e sinistra non la facciano le etichette ma i programmi e i valori che si propongono alla cittadinanza. E su queste questioni è un dato di fatto che il centrosinistra che ha governato in questi anni ha proposto progetti molto simili a quelli che storicamente e culturalmente fanno parte del centrodestra. Se andiamo ad analizzare le proposizioni di Simonella e Silvetti vediamo che su temi fondamentali sono d’accordo, penso al parere favorevole alla banchina delle grandi navi al Porto Antico, all’Area marina protetta, e a tutti i temi legati alla privatizzazione dei servizi pubblici, alle esternalizzazioni degli asili nido. È per questo che da un po’ di anni offriamo alla città un progetto alternativo che basa le proprie radici su ideali e valori della sinistra ma che vuole tradursi in programmi concreti».

Ha aperto ai Verdi e al Movimento 5 Stelle: è stato deciso qualcosa?
«Con queste forze c’è una collaborazione che ormai nei programmi e nelle attività prosegue da molti anni, dentro e fuori dal consiglio comunale. Con loro abbiamo condiviso tanto, negli anni. Partendo da questo presupposto, già la scorsa estate, quando abbiamo proposto la mia candidatura, abbiamo lanciato un appello a queste forze per sfidare il centrosinistra e il centrodestra. Così è partita un’interlocuzione che dura da qualche tempo, abbiamo condiviso punti programmatici e strategici comuni. Presto si passerà a discutere del candidato sindaco, qualora ci siano altre proposte. La mia candidatura è a disposizione, se è utile rimane in campo, se ce ne fossero altre migliori, Altra Idea di Città farà le sue riflessioni».

Nella sua campagna fa appello alla discontinuità, ma non è l’unico in questo.
«Torno alla premessa: ritengo che la discontinuità è senz’altro legata a un cambio di classe dirigente di cui questa città ha bisogno, stretta ormai sotto una cupola di interessi di una classe politica che è sempre la stessa. Ma la discontinuità deve essere nei programmi e nelle proposte e in questo il centrodestra non può differire dal centrosinistra, gli anconetani rischiano di passare dalla padella alla brace. Poi da un’analisi dei volti proposti dal centrosinistra e dal centrodestra si evince che c’è molto poco di discontinuità. Sono gli stessi volti che fanno politica da molti anni senza aver prodotto risultati apprezzabili».

Invita a una radicalità nelle scelte: che significa?
«Per noi la radicalità è un valore fondamentale. Siamo convinti che questa sia un’epoca difficile, di forti cambiamenti, che costringono la politica a scelte radicali, qualora la politica voglia essere utile a migliorare le condizioni di vita delle persone. Basti pensare ciò che comporta, per le città, la sfida dei cambiamenti climatici. Ancona ha problemi seri di inquinamento da polveri sottili. L’incidenza di patologie respiratorie e cardiovascolari in prossimità del porto è in forte aumento. Di fronte a queste sfide che determinano la stessa sopravvivenza del genere umano, servono scelte chiare e radicali».

È un po’ lo stesso concetto del coraggio cui fa appello?
«Senz’altro, è chiaro che per compiere scelte radicali serve coraggio e serve essere slegati dagli interessi che in città da sempre coinvolgono chi decide e che non hanno nulla a che fare con noi».

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