Ancona-Osimo

Risonanza magnetica aperta: dal poliambulatorio Cpv di Loreto una risposta efficace per bambini, anziani e persone claustrofobiche

Nella struttura macchinari all’avanguardia. Il direttore sanitario e dottor Stefano Esposito: «Le persone al centro del nostro lavoro»

Il dottore Esposito, e direttore sanitario Cpv, con il tecnico di radiologia

Tecnologia avanzata, comfort a prova di claustrofobia e facilità di prenotazione con tempi di attesa che si aggirano nell’arco di una settimana. La risonanza magnetica aperta è uno dei servizi offerti dal Poliambulatorio Cpv di Loreto, struttura sanitaria di riferimento sul territorio dove è possibile eseguire visite specialistiche in diversi settori e indagini radiologiche.

Il direttore sanitario e dottore Stefano Esposito

«Puntiamo a offrire un servizio qualificato con macchinari all’avanguardia senza dimenticare il rapporto umano. Da noi le persone non sono certo dei numeri, ma grazie a personale qualificato e competente sappiamo come aiutare e gestire chi ci sceglie anche in un momento particolare, magari delicato, come può essere quello in cui si affronta una patologia», spiega il direttore sanitario, e dottore, Stefano Esposito.

Il macchinario presente nella struttura sanitaria privata è una valida risposta soprattutto per persone in sovrappeso, in età avanzata e bambini. Questi pazienti, infatti, tendono a non sottoporsi facilmente a una risonanza magnetica standard, che prevede l’utilizzo di una struttura cilindrica similare ad un “tunnel” detto gantry con poco spazio disponibile. Generalmente, dunque, la risonanza magnetica aperta è richiesta dai genitori i cui bambini necessitano di essere sottoposti ad un esame di questo tipo. In questo caso, il bambino sarà più sereno senza avere il timore di essere introdotto nel tunnel della classica risonanza magnetica ad alto campo. Inoltre, per la risonanza magnetica c’è la possibilità che un genitore possa accompagnare fisicamente il bambino durante l’esame. In questo modo potrà rassicurarlo, ricordandogli di rimanere immobile per non compromettere l’esito dell’esame.

Un’altra categoria di persone che può beneficiare di questo tipo di macchinario è quella che riguarda i soggetti claustrofobici. Il termine claustrofobia deriva dal latino claustrum, cioè luogo chiuso, e dal greco fobia ovvero timore. La parola indica la paura marcata e irrazionale di ritrovarsi in spazi angusti o affollati. Quando pervasiva, persistente e limitante, la claustrofobia diventa un vero e proprio disturbo d’ansia che, nelle sue forme più gravi, interessa dal 2 al 5% della popolazione. L’individuo claustrofobico teme oggetti e circostanze associabili a una sensazione di costrizione, di oppressione o di mancanza di libertà di movimento. La paura è generata da pensieri che hanno come nucleo il timore di essere schiacciati, di soffocare, di non potersi divincolare e quindi di svenire o addirittura morire. Se l’accesso all’aria per una qualche ragione è impedito, l’ansia o la paura tendono ad accentuarsi. La persona che ne è affetta ogni volta che si troverà in situazioni claustrofobiche avvertirà una serie di sintomi particolarmente sgradevoli. Quest’ultimi vanno dalla tachicardia, alla sensazione di mancanza d’aria con difficoltà respiratoria detta anche dispnea psicogena, sudorazione abbondante, angoscia crescente fino all’ attacco di panico. Da qui scaturiscono una serie di comportamenti – detti di evitamento – che possono apparire stravaganti a uno sguardo esterno e che hanno come obiettivo quello di aggirare le circostanze temute. La claustrofobia se non adeguatamente affrontata, ad esempio mediante un supporto psicoterapico, limita progressivamente la vita della persona. Un esempio di tale limitazione è rappresentato dall’impossibilità di eseguire esami diagnostici e di prevenzione che, per loro natura, avvengono in ambienti ristretti.

Inoltre, nell’ambito delle apparecchiature di risonanza magnetica aperta sono stati numerosi gli avanzamenti tecnologici: se inizialmente la risonanza aperta era infatti caratterizzata da uno scarso potere di risoluzione (ed era quindi applicabile solo a certe aree del corpo), oggi questi nuovi macchinari consentono non solo di visualizzare accuratamente ossa e muscoli, ma anche i tessuti molli.

Stefano Esposito con parte dello staff del poliambulatorio Cpv

«Da noi le persone non sono mai numeri, ma prendiamo per mano il paziente che si rivolge alla nostra struttura facendolo sentire parte attiva dell’esame che sta eseguendo – conclude il direttore sanitario – Cerchiamo di fargli superare le sue paure, i dubbi, le incertezze, le fragilità del momento. Per tutti noi che lavoriamo qui la competenza e il rapporto umano sono caratteristiche imprescindibili del nostro lavoro quotidiano».

La procedura per prenotare l’esame è molto semplice e si può ottenere sia telefonando sia collegandosi direttamente al nostro sito web, www.poliambulatoriocpv.it.

Nell’arco di una settimana di tempo è possibile eseguire l’esame.

Poliambulatorio CPV
via Antonio Vivaldi, 2
60025 Loreto (An)
Segreteria, 071.2363861
info@loretosalute.it
WhastApp, 071.2363861

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