Ancona-Osimo

Rincari e crisi, famiglie in difficoltà. Focus Ancona: crescono i poveri alla mensa di Padre Guido

Alla mensa del povero di Ancona si servono in media 150 pasti al giorno, numeri in crescita rispetto al passato. Un 35-40% sono italiani, fra loro anche anziani

Da sinistra una volontaria e Suor Settimia (immagine di repertorio)

ANCONA – I continui rincari energetici con i prezzi delle bollette raddoppiati, uniti all’aumento vorticoso dei generi alimentari, con pasta, olio, frutta e verdura che registrano aumenti record, mettono in difficoltà tante famiglie. Tutta colpa della crisi che comporta per alcuni anche la perdita del lavoro. Se alcune persone chiedono aiuto ai servizi di supporto basati sulla solidarietà, mentre altri per dignità preferiscono rivolgersi ai familiari per un aiuto.

Alla mensa di Padre Guido, ad Ancona, suor Settimia spiega che nell’ultimo periodo è cresciuto il numero delle persone in difficoltà che chiedono un pasto. «Siamo arrivati a servire una media di 150 pasti al giorno, con punte di 160, una impennata che va avanti da giugno e che abbiamo tutt’ora». Tra le persone in difficoltà non ci sono solo gli stranieri, ma anche una quota importante di italiani, che si aggira attorno al 35-40%, cresciuta rispetto al passato, dice suor Settimia. Per il resto sono cittadini comunitari ed extracomunitari, con una ondata di pakistani nell’ultimo periodo.

La maggior parte sono persone che vivono un importante disagio sociale, ma accanto a questi nell’ultimo periodo c’è anche chi ha perso il lavoro e chi, per colpa dei rincari non arriva più alla fine del mese, fra questi anche gli anziani. «Molti per dignità non vengono a chiedere aiuto – spiega – ma una volta che veniamo a conoscenza della loro situazione ci prodighiamo per aiutarli con pacchi viveri. I poveri vanno anche cercati per aiutarli».

«Alcuni chiedono aiuto anche per le bollette – dice – e tra gli italiani in difficoltà sono soprattutto persone di mezza età che hanno perso il lavoro e anziani che non riescono ad arrivare alla fine del mese. I giovani, invece, per lo più hanno problemi di dipendenze. La generosità della popolazione – conclude – ci permette di andare avanti e speriamo che non venga mai meno».

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