Ancona-Osimo

Rientro a scuola col fiato sospeso, i presidi: «Dad per i non vaccinati, un problema etico»

Il ritorno a scuola è un percorso a ostacoli. Preoccupa l'ipotesi della dad per gli studenti non vaccinati. Secondo i dirigenti scolastici di Ancona una discriminazione che potrebbe portare a un problema etico

ANCONA – Regna l’incertezza sul sistema scolastico. Dal governo centrale non sono ancora arrivate disposizioni ufficiali su come organizzare il ritorno sui banchi. L’ipotesi della dad per i non vaccinati mette in crisi i dirigenti. E sulle quarantene differenziate in base al compimento del ciclo vaccinale c’è qualche perplessità. Non tanto sul metodo, ma rispetto alla gestione dei gruppi classe che diventerebbe più complicata.

Il rientro in dad

Il meccanismo della didattica digitale a distanza è ormai consolidato. Non è questo che preoccupa i dirigenti scolastici. Né, tantomeno, il sistema misto. Anche questo utilizzato spesso durante tutto questo tempo. Piuttosto ciò che fa storcere il naso è la proposta del governo di attuare la dad solo per gli studenti non vaccinati. «Si andrebbe a creare un problema di tipo etico» afferma Alessandra Rucci, preside del liceo scientifico Galileo Galilei di Ancona. «Sebbene i dati sull’emergenza sanitaria diventino sempre più allarmanti – ribatte Francesco Maria Orsolini, dirigente del liceo artistico Mannucci di Ancona – si andrebbe a paventare per gli alunni un problema che abbiamo sempre cercato di scongiurare». Ovvero quello di creare una sorta di discriminazione tra chi è vaccinato e chi no. «Tra l’altro non so quanto possa essere efficace una misura del genere – sottolinea la dirigente Rucci – ma soprattutto quanto possa essere giusto e corretto nei confronti di questi ragazzi».

Caos quarantene

L’altro aspetto che mette qualche pensiero in più ai dirigenti scolastici è la differenziazione delle quarantene sulla base del completamento del ciclo vaccinale che entrerà in vigore dal 10 gennaio. Ovvero: 10 giorni per i non vaccinati, 5 giorni per chi ha ricevuto fino alla seconda dose e niente quarantena per chi ha fatto il booster entro 120 giorni. Dunque nel caso ci fosse un positivo in classe si attiverebbe uno scaglionamento che potrebbe appesantire la fruizione della didattica.

«Immagino che si complicherà anche il lavoro di tracciamento per i dipartimenti di prevenzione – continua la preside Rucci – e di conseguenza anche per noi. Di fatto, con la precedente normativa che prevedeva il testing a T0 e T5, la stessa Asur ha ammesso di non riuscire ad attivare nell’immediato questo percorso, ricorrendo allo stato di sopraffazione e quindi alla quarantena dell’intera classe anche con un solo caso di positività». Dunque è facile immaginare che con un incremento dei contagi come nelle ultime ore, quasi sicuramente ci saranno dei rallentamenti nel sistema di tracciamento.

La grande incertezza

Il quadro generale della situazione non è per nulla rassicurante. I contagi dilagano. E a pochi giorni dal rientro in classe non sono state ancora divulgate le linee guida. «Brancoliamo nel buio – ammette l’assessore comunale alla pubblica istruzione Tiziana Borini – non giova a nessuno questo clima di forte incertezza. Continuare ad aspettarsi le regole giorno per giorno comincia a diventare stressante per tutti, personale scolastico e studenti. Abbiamo già sopportato lunghi periodi di restrizioni. E questo prolungare le incertezze è veramente sconcertante». 

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