Ancona-Osimo

Falconara, la replica della raffineria Api alla denuncia del Noe: «Fornito cooperazione agli inquirenti. Dimostreremo l’infondatezza delle ipotesi accusatorie»

Concluse le indagini sull'incidente dell'11 aprile 2018. «Ci troviamo di fronte alla sola chiusura delle indagini, e dunque a mere ipotesi avanzate da una parte (la Procura) e non da un giudice terzo»

Raffineria Api Falconara

FALCONARA – Dopo l’incidente dell’11 aprile 2018 alla Raffineria Api di Falconara Marittima, quando si inclinò il tetto galleggiante di un serbatoio situato all’interno del polo petrolifero, è stata avviata un’indagine. Oggi i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Ancona hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, denunciando 18 persone per disastro ambientale. Giunge la replica della Raffinaeria Api.

«In merito al comunicato diramato dal comando del Nucleo Operativo Ecologico di Ancona, relativo all’indagine condotta dalla Procura della Repubblica a seguito dell’episodio di aprile 2018, api Raffineria di Ancona prende anzitutto atto del fatto che le indagini sono giunte al termine, dopo oltre quattro anni in cui ha fornito massima cooperazione agli inquirenti» si legge nella nota.

«In seconda battuta, la società tiene a precisare che, contrariamente a quanto sembra trasparire dal comunicato in questione, ci troviamo di fronte alla sola chiusura delle indagini, e dunque a mere ipotesi avanzate da una parte (la Procura) e non da un giudice terzo che dovrà vagliarle alla luce delle difese che saranno esposte dalla società».

La nota chiude: «In conclusione, l’azienda tiene a ribadire ciò che ha sempre rappresentato, ossia la certezza del corretto operato delle sue persone e l’incondizionata fiducia nella magistratura giudicante, davanti alla quale è pienamente fiduciosa di presentare le prove e gli argomenti circa la totale infondatezza delle ipotesi accusatorie formulate dalla Procura e diramate dal Noe».

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